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Una manovra “fantasiosa” ma micidiale nei dettagli

Pensioni. Si lavorerà più anni

Si va verso un aumento graduale dell’eta’ di pensione delle donne a partire dal 2020: sarebbe questa la soluzione individuata dal governo per innalzare l’eta’ pensionabile delle lavoratrici del settore privato a 65 anni. Nella versione aggiornata della bozza della manovra e’ saltata quindi la norma che prevedeva un aumento graduale dell’eta’ dal 2012 fino ad arrivare a 65 anni nel 2020 e si e’ optato per un’ipotesi piu’ soft dopo che ieri il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, aveva smentito interventi drastici.

Ridotta la reversibilità sulle pensioni se la moglie è straniera

per dare un freno ai matrimoni di interesse tra badanti e pensionati, dal primo gennaio 2012 la pensione di reversibilita’ e’ ridotta del 10% nel caso in cui il matrimonio con il pensionato sia stato contratto a eta’ superiore ai 60 anni e la differenza di eta’ tra i coniugi sia superiore ai 20 anni.

Le pensioni d’oro… stanno bene così

Stretta in arrivo sulle pensioni piu’ alte con lo stop alla rivalutazione automatica. La misura si applica per il biennio 2012-2013 ai trattamenti pensionistici superiori a cinque volte il trattamento minimo Inps mentre per quelli compresi tra tre e cinque volte il minimo la rivalutazione automatica e’ del 45%.

Bloccati i salari dei lavoratori pubblici

Proroga fino al 2014 del congelamento degli aumenti contrattuali del personale delle pubbliche amministrazioni. E’ quanto prevede la bozza della manovra. Prorogato di un anno anche il blocco del turn over nel pubblico impiego a eccezione dei corpi di polizia, del corpo nazionale dei vigili del fuoco, delle agenzie fiscali e degli enti pubblici non economici.

Aumento dell’Iva

L’aumento dell’Iva per finanziare la riduzione dell’Irpef, se confermato, non entrera’ in manovra e dovrebbe, invece, essere contenuto nella delega fiscale che approdera’ domani in consiglio dei ministri insieme al decreto legge. Secondo quanto si apprende, si tratta pero’ di uno dei nodi ancora da sciogliere poiche’ l’introduzione della misura, che prevede un aumento di un punto percentuale dell’Iva per le aliquote piu’ alte del 10 e del 20%, suscita perplessita’ soprattutto in relazione a eventuale ripercussioni sull’inflazione. Nel caso in cui l’intervento fosse confermato, non scattera’ da subito ma rientrera’ nell’ossatura della riforma fiscale che sara’ affidata a successivi decreti attuativi. Nel caso in cui saltasse il riferimento all’Iva anche l’azzeramento dell’Irap previsto dal 2014, ipotesi che sembrerebbe al momento confermata, potrebbe scomparire.

Riduzione incentivi per le fonti rinnovabili

Dal  prossimo anno, dovrebbe scattare una riduzione del 30% degli incentivi per le rinnovabili e delle agevolazioni che pesano sulle bollette. In particolare, la riduzione dovrebbe riguardare le bollette della luce su cui gli incentivi per l’energia verde pesano consistentemente. Tali incentivi rientrano infatti nella voce ‘oneri di sistema’ che incide per il 13% sulla bolletta finale del consumatore: di questo 13%, gli incentivi per le rinnovabili rappresentano ben l’80%, la fetta piu’ cospicua, il che vuol dire che una riduzione del 30% si tradurrebbe in un taglio di circa il 3% in bolletta finale. Per quanto riguarda le bollette del gas l’unica forma di incentivo sarebbe quella per l’efficienza energetica, voce che pero’ dovrebbe pesare relativamente.

Assicurazioni sotto controllo se fanno attività di trader

La razionalizzazione e il potenziamento delle indagini finanziarie che vengono estese anche alle assicurazioni che svolgono attivita’ finanziarie. Viene ampliata la platea dei soggetti destinatari delle richieste di indagini “alle societa’ ed enti di assicurazione per le attivita’ finanziarie” consentendo agli uffici di acquisire da tali societa’ esclusivamente in via telematica, dati e notizie su attivita’ di natura finanziaria.

Gli allevatori leghisti immuni da Equitalia. Tutti gli altri no

Le quote latte sono ‘salve’ dalla riscossione coattiva da parte di Equitalia. Lo prevede la bozza aggiornata della manovra. Dalla data di entrata in vigore del decreto, si legge nel testo, “le procedure di riscossione mediante ruolo in materia di prelievo supplementare nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari, avviate dall’agente della riscossione, sono interrotte e lo stesso agente e’ automaticamente discaricato delle relative quote. Resta ferma la validita’ degli atti posti in essere sino a quella data”.

Suv…via

Sovratassa per le auto piu’ potenti che scattera’ gia’ da quest’anno. A partire dal 2011, si legge nel testo, “per le autovetture e per gli autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose e’ dovuta un’addizionale erariale della tassa automobilistica” che si applichera’ “per ogni chilowatt di potenza del veicolo superiore a 125 chilowatt”. In caso di mancato o insufficiente versamento dell’addizionale scattera’ la sanzione pari al 30 per cento dell’importo non versato.

Aumento imposta di bollo sulle transazioni finanziarie

In arrivo l’imposta di bollo dello 0,15% sulle transazioni finanziarie. Non e’ escluso comunque che la misura possa poi finire nella delega fiscale. “L’imposta – si legge nel testo – e’ determinata applicando l’aliquota dell’1,5 per mille sul valore delle transazioni”. L’imposta, si legge ancora nella bozza della manovra, si applica “alle transazioni aventi ad oggetto strumenti finanziari concluse nel territorio dello Stato per il tramite delle banche e delle imprese di investimento abilitate all’esercizio professionale nei confronti del pubblico dei servizi” e di alcune “attivita’ di investimento”. L’imposta non e’ invece dovuta “per le transazioni aventi ad oggetto titoli di Stato e per quelle relative a titoli mediante i quali e’ acquisito o integrato il controllo o il collegamento ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile”. Con decreto del ministro dell’Economia e Finanze sono stabilite le modalita’ di applicazione e con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate sono stabiliti gli adempimenti e le modalita’ per il versamento dell’imposta. Arriva anche la tassazione separata sull’attivita’ di trading delle banche con aliquota al 35%. La misura prevede che per gli istituti di credito il risultato complessivo netto derivante dalla gestione delle attivita’ finanziarie detenute per la negoziazione, diverse dai titoli di debito, dalle quote di Oicr (organismi d’investimento collettivo di risparmio) e dai finanziamenti, sia tassato al 35%.

Spesa pubblica ridotta all’osso

Nonostante la Corte dei Conti proprio due giorni avesse affermato che in Italia la sepsa pubblica è ormai stata già tagliata al limite delle possibilità di funzionamento del sistema, dal 2012 parte il ciclo di ‘spending review’ mirata alla definizione dei fabbisogni standard propri dei programmi di spesa delle amministrazioni centrali dello Stato. L’obiettivo, si legge nella bozza, e’ quello di “razionalizzazione della spesa e di superamento del criterio della spesa storica”. In caso “di omessa trasmissione dei dati” sulla revisione della spesa “senza motivata giustificazione entro il termine previsto nella richiesta, l’amministrazione competente riduce la retribuzione di risultato dei dirigenti responsabili” del 2%.

Centinaia di milioni per le missioni di guerra

In compenso non mancheranno i 700 milioni di euro per la proroga delle missioni internazionali nel 2011. “Ai fini della proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali – si legge nel testo – a decorrere dal 1 luglio 2011 e fino al 31 dicembre 2011 la dotazione del fono e’ incrementata di 700 milioni di euro”. Viene inoltre prorogato fino al 31 dicembre, a partire dal primo luglio, il piano di impiego del contingente di personale militare appartenente alle Forze Armate nel controllo del territorio. A tal fine e’ autorizzatala la spesa di 36,4 milioni di euro per il 2011 con specifica destinazione di 33,5 milioni di euro e di 2,9 milioni, rispettivamente, per garantire la prosecuzione del concorso delle Forze armate nelcontrollo del territorio e per l’indennita’ del personale delle forze di polizia impiegato.

Vuoi fare ricorso? Paga!

Presentare ricorso presso le commissioni tributarie potrà costare fino a 1.500 euro. Secondo la bozza per i ricorsi avanti le Commissioni tributarie provinciali e regionali, è dovuto il contributo unificato nei seguenti importi: 30 euro per controversie di valore fino a 2.582,28 euro; 60 euro per controversie da 2.582,28 e fino a 5.000 euro; 120 euro per controversie di valore superiore a 5.000 euro e fino a 25.000 euro; 250 euro per controversie di valore superiore a euro 25.000 e fino a 75.000 euro; 500 euro per controversie di valore superiore a 75.000 euro e fino a 200.000 euro; 1.500 euro per controversie di valore superiore a euro 200.000.

La vera casta deve allargare il giro

“Le restrizioni in materia di accesso e esercizio delle professioni, diverse da quelle di architetto, ingegnere, avvocato, notaio, farmacista, autotrasportatore, sono abrogate quattro mesi dopo l’entrata in vigore dal presente decreto”.

Privatizzata anche la Croce Rossa

“A decorrere dal primo gennaio 2012” viene privatizzata la Croce Rossa Italiana e il personale non militare rischia di essere posto in mobilità. Verranno invece risolti entro l’anno tutti i contratti a termine. Da tale giorno l’ente “ha propria personalità giuridica di diritto privato e piena capacità giuridica e patrimoniale per il raggiungimento dei suoi fini” e “si configura come ausiliaria e collaboratrice delle P.A. nelle attività umanitarie e sociali messe in atto da quest’ultime”. La ‘vecchia’ Cri verrà messa in liquidazione e “il personale civile con rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato”, se “non assunto, su chiamata e con il proprio consenso, è posto in mobilità”.

Concentrazioni delle scuole materne, elementari e medie

Le scuole materne, elementari e medie saranno raccolte in istituti unici. Nella bozza si annuncia che “per garantire un processo di continuità didattica nell’ambito dello stesso ciclo di istruzione, la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado sono aggregate in istituti comprensivi”. Saranno quindi soppresse le istituzioni scolastiche autonome costituite separatamente da direzioni didattiche e scuole secondarie di primo grado. Gli istituti comprensivi per acquisire l’autonomia, si spiega, devono essere costituiti con almeno 1.000 alunni, ridotti a 500 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche.

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