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Frattini, o l’inutilità di un ministro sciatore in un governo snobbato

Ma il ministro Franco Frattini, molto noto per i suoi precedenti come maestro di sci prima di approdare alla politica, non s’è fatto sfuggire questa sciagurata occasione. La cronaca del giornale padronale per eccellenza è impietosa quanto fredda. Al punto che il ministro fa quasi (quasi, non esageriamo) tenerezza.

 Naturalmente i mercati finanziari globali hanno reagito in modo diametralmente opposto, dimostrando – anche da punto di vista puramente capitalistico – che l’attuale governo italiano è un’escrescenza impresentabile e impresentabile anche in un cosesso di squali.

(Ansa) L’intervento degli stati a sostegno della banche europee mette le ali alle borse, che portano all’8,5% i guadagni messi a segno nelle ultime quattro sedute: si tratta del maggior rally da novembre 2008. Restano le incertezza sulle sorti della Grecia, con la troika (Fmi, Bce e Ue) fino a domani al lavoro ad Atene, ma i mercati nel Vecchio Continente, al pari di Wall Street, accolgono con euforia, dopo una iniziale cautela, il patto tra Angela Merkel e Nicolas Sarkozy per ricapitalizzare le banche e per risolvere la crisi del debito dell’eurozona. E il fatto che i due leader europei abbiano indicato anche una data per il loro piano, tre settimane, ossia entro il G20 in programma a Cannes ai primi di novembre, deve aver convinto gli investitori che, in caso di default, la Grecia non manderà a picco anche i suoi creditori. Il tempo stringe e il primo banco di prova per l’intervento dei governi è il salvataggio di Dexia. Il gruppo franco belga, pesantemente esposto sui titoli di stato greci, italiani e spagnoli, è entrato agli scambi sull’Euronext di Bruxelles nel pomeriggio, dopo l’annuncio dello spezzatino, e ha fatto uno scivolone del 36% per poi rimbalzare del 10% e terminare in calo del 4,7%. La miglior performance, fra le piazze europee, è stata segnata da Milano (+3,6%) dove Unicredit ha guadagnato oltre il 12%, per nulla impressionata dalle perdite dell’austriaca Erste (-9%) per le svalutazioni nell’Est Europa. In gran spolvero anche Francoforte (+3%) mentre Parigi e Londra hanno chiuso rispettivamente in crescita del 2,1 e dell’1,8%. Maglia nera ad Atene (-1,8%), zavorrata dalle banche. Sul mercato dei titoli di stato infine, da segnalare che lo spread tra Btp e Bund dopo essere salito oltre i 350 punti base a seguito del taglio del rating dell’Italia da parte di Fitch venerdì scorso, è tornato sotto quella soglia. Ridimensionati a 290 punti anche i differenziali nei rendimenti, sempre rispetto ai Bund, dei bond governativi spagnoli. L’impegno franco-tedesco a risolvere la crisi del debito europea spiega Wall Street. Il Dow Jones chiude salendo di 330,60 punti, o il 3%, a 11.433,18 punti, con Bank of America in progresso del 6,4% e JPMorgan del 5,2%. Il Nasdaq avanza di 86,70 punti, o il 3,5%, a 2.566,05 punti. Lo S&P 500 mette a segno un progresso di 39,43 punti, o il 3,4%, a 1.194,89 punti. Fra i singoli titoli, Apple sale del 5,1% dopo che gli ordini dell’iPhone 4S hanno raggiunto quota 1 milione nel primo giorno. Yahoo! sale del 2,4% dopo le indiscrezioni su un piano allo studio del co-fondatore, Jarry Yang, per delistare la società.

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da Il Sole 24 Ore

Frattini: no asse franco-tedesco e rinvio vertice Ue.
Pieno sostegno di Barack Obama a Merkel e Sarkozy

Se il ministro degli Esteri del Governo Berlusconi, Franco Frattini dice basta con l’asse franco-tedesco, il presidente Usa, Barack Obama assicura pieno sostegno alla strategia di Nicolas Sarkozy e Angela Merkel.
«Noi pensiamo che una situazione globale non si risolve con assi bilaterali», sostiene Franco Frattini, facendo riferimento all’asse franco-tedesco rinsaldato ieri in un vertice tra Angela Merkel e Nicolas Sarkozy. «Francamente di tutto l’incontro di ieri non siamo riusciti a comprendere quale sia stato il succo: non c’era un’agenda dichiarata, ma non sappiamo neanche se c’era un’agenda sostanziale».

Obama invece, secondo quanto riferito dall’Eliseo ha chiamato il suo omologo francese, Nicolas Sarkozy, per parlare della situazione del debito in Europa e per fornire il suo «pieno sostegno alla strategia» definita dall’asse franco-tedesco per rispondere alla crisi.
Nel corso del colloquio Sarkozy ha presentato i risultati del suo incontro a Berlino con la cancelliera Angela Merkel» e ha «sottolineato che la Francia e la Germania hanno deciso di fornire una soluzione globale e duratura alle difficoltà della zona euro prima del summit del G20 di Cannes» del 3 e 4 novembre.
Da parte sua, prosegue il comunicato dell’Eliseo, Obama ha «fornito il suo pieno sostegno alla strategia definita dalla Francia e dalla Germania per giungere a una soluzione globale che consenta di ripristinare la stabilità finanziaria della zona euro».
Il presidente Usa ha parlato telefonicamente anche con il primo ministro britannico, David Cameron, della crisi nell’eurozona e con lui si è detto d’accordo sulla necessitá di «un’azione decisiva».

Il ministro degli Esteri italiano si è anche detto contrario a un eventuale rinvio del vertice europeo in programma per il 17 e 18 ottobre, a Bruxelles.
Sembra che, proprio a seguito del summit Merkel-Sarkozy di ieri a Berlino, il governo tedesco stia perorando un rinvio del vertice dell’Eurozona (si parla di domenica 23 ottobre) in modo da avere più tempo per cercare soluzioni alla crisi finanziaria. Comunque, ha continuato il ministro, «che il Consiglio europeo sia la prossima settimana o il 22 o il 23 ottobre», l’importante è che «adotti misure concrete e affermi non solo in modo solenne ma in modo molto puntuale quando sarà sbloccato il pacchetto (di aiuti finanziari, ndr) per la Grecia».

Von Rompuy, vertice slitta per finalizzare meglio la strategia
A proposito dello silttamento del vertice europeo, il presidente permanente della Ue, Herman Van Rompuy, ha detto che questa decisione è stata presa per consentire «di finalizzare la strategia complessiva sulla crisi del debito sovrano nell’Eurozona», una strategia – ha sottolineato – che «comprende una serie di aspetti correlati».

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