Ci risiamo dopo il caso People mover e quello sulla fondazione Cineteca, la maggioranza di centrosinistra che governa Palazzo D’Accursio va nel pallone anche sulla fusione Fer-Atc. Alla fine il Pd è riuscito a fare ammettere la delibera al Consiglio comunale del pomeriggio, ma questa mattina in commissione Affari istituzionali abbiamo veramente visto volare gli stracci in una situazione che appare sempre più politicamente “nervosa”.
il collegio dei revisori dei conti del Comune di Bologna, ha annunciato di non aver potuto esprimere alcun parere sulla fusione, visti i tempi a disposizione.
«Un altro marone», sbotta lontano dai microfoni un consigliere comunale Pd. Della giunta non c’è nessuno in sala Imbeni e si fanno sotto obiezioni dell’opposizione, grillini e Pdl sempre più incalzanti.
Così quando il berlusconiano Lorenzo Tomassini (Pdl) chiede la sospensione della delibera scoppia la bagarre.
Viene chiamato il capogruppo Pd, poi l’assessore Matteo Lepore (un altro assessore, Andrea Colombo, arriverá solo a cose fatte). Tutto inutile: al voto sulla mozione d’ordine Sel si astiene e finisce in paritá, 12 a 12, il Pdl Patrizio Gattuso è fuori a telefonare, altrimenti sarebbe stata bocciata.
la situazione in casa PD è drammatica un irritato Angelo Marchesini (Pd) è uscito dall’aula facendo mancare il voto. Ma il pareggio in commissione è un inedito, quindi viene chiamato il segretario generale Uguccioni. ” il problema è Sel ” dichiara Benedetto Zacchiroli (PD) ” È il partito degli astenuti. Non hanno idea di cosa significa il governo”,(stessa obbiezione che si faceva a gli alleati del Prc prima di distruggerli, a livello locale e nazionale) cieca obbedienza e mutismo,no?. La segreteria dirime la questione così: la sospensione non è approvata, ma la seduta prosegue.
Stefano Aldrovandi (Lista Aldrovandi) tenta il golpe democratico: presenta un’altra mozione d’ordine, congelare la delibera finchè non sará giunto il parere dei revisori dei conti del Comune («ma noi non siamo tenuti a dare alcun parere», fanno sapere nel frattempo) e quello del collegio sindacale di Atc. Ma nel frattempo, l’asfittica melina democratica, fà arrivare i rinforzi Pd e nonostante gli annunci («stavolta votiamo a favore») alla fine il gruppo Vendola-Frascaroli non si unisce all’asse Pdl-Lega-M5s-Aldrovandi e si astiene ancora. La delibera passa per un soffio, . «Si è assunto la responsabilità il collegio dei revisori, non potevamo sospendere la fusione in attesa ad un parere che non sappiamo se arriverá. Speriamo che l’assessore- confida Lorenzo Cipriani di Sel- chiarisca in Consiglio i dubbi posti». Ma ne segue un battibecco piuttosto acceso coi colleghi democratici. Maurizio Ghetti arriva all’offesa e và sul personale chiamandolo «Ponzio pelato» e lui reagisce duro: «Ragionare è diventato problematico nel Pd del 2011».
Poi lo stesso Cipriani assicura che non è tanto un problema politico, quanto «sul ruolo dei consiglieri comunali e sulle responsabilitá che si prendono». In effetti, per provocare i colleghi della maggioranza, Aldrovandi aveva diviso l’apporto Atc alla fusione, 47 milioni, per il numero dei consiglieri Pd che si assumeranno la responsabilitá del voto: «Fanno più o meno un paio di milioni a testa». Per il grillino Marco Piazza quelli del centrosinistra «non ci sono più». Stessa diagnosi da Tomassini: «A sei mesi dal voto hanno giá perso Sel e anche il Pd è diventato un’armata Brancaleone».
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