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Governo. La concertazione è finita. Cgil Cisl Uil perdono la testa (e non solo)

E’ scoppiata in lacrime il ministro del Lavoro Elsa Fornero quando ha dovuto annunciare in conferenza stampa le misure decise dal Governo sulla deindicizzazione delle pensioni. Dopo aver illustrato gli interventi previsti dalla riforma previdenziale, la Fornero è passata ad annunciare i sacrifici chiesti sul versante della deindicizzazione delle pensioni, ma la parola “sacrifici”, non è riuscita però a pronunciarla e si è sciolta in lacrime. Lapidario il commento di Giorgio Cremaschi «Se piange il ministro, figuriamoci i lavoratori e i pensionati» ha detto il presidente del Comitato Centrale della Fiom,  che ha invocato subito lo sciopero generale contro la manovra del governo Monti.

I sindacati di base (Usb, Slai,Unicobas, Snater, Usi) nella loro assemblea unitaria di sabato si sono già pronunciati in questo senso “Riteniamo indispensabile costruire un percorso comune per affrontare questa fase, sia lavorando alla preparazione dello sciopero generale, sia mobilitandoci nei territori per aprire un ciclo di lotte nel Paese che ridefinisca il ruolo centrale del lavoro e dei lavoratori”, netto anche il giudizio negativo sulla manovra del governo Monti: “La manovra preannunciata, al di là dell’ormai ridicolo ritornello “rigore, equità e crescita”, si concretizza attraverso una violenta manovra recessiva che agisce profondamente nel tessuto sociale ed economico” affermano nel loro documento finale.

La stessa concertazione con i sindacati “disponibili” sembra essere stata messa seriamente in secondo piano dal governo: “Non c’è stato neanche il tempo per una profonda azione di concertazione: ma è opportuno distinguere tra i campi nei quali il cittadino è destinatario delle misure affidate al pubblico e campi come il mercato del lavoro dove il negoziato con le parti sociali è essenziale” ha detto il premier, Mario Monti, in conferenza stampa. Quindi sulle pensioni e tutet le misure che fanno “cassa” non ci sarà alcuna concertazione, forse ci saranno delle “consultazioni” – via internet – sulle misure relative al mercato del lavoro.

Inevitabile che anche dentro i sindacati “di mercato” ci sia a questo punto chi alza la voce contro la manovra approntata dal governo Monti che li priva dello scopo e della funzione acquisita in questi decenni di concertazione.

La FIM Cisl, ad esempio, ha proclamato due ore di sciopero nazionale di tutti i metalmeccanici, da effettuarsi entro mercoledi 7 dicembre, le cui modalità saranno decise a livello territoriale. La Cisl Lombardia organizza per domani di fronte alla stazione Centrale di Milano un presidio per chiedere equità e per fare in modo che la manovra venga corretta. Nella giornata di domani verranno messe a punto le ulteriori azioni. “Profondamente delusi per scelte approvate in Consiglio dei Ministri anche alla direzione nazionale della Uilm, che in attesa di riunirsi martedì prossimo, ritiene “necessaria una risposta razionale ed efficace”, proclamando da subito due ore di sciopero a livello nazionale da tenere in ogni realtà territoriale a partire da domani fino a mercoledì prossimo” fa sapere Rocco Palombella, segretario generale della Uilm

Molto più prudente sulle azioni immediate e fiduciosa del suo azionista di riferimento (il Pd) appare Susanna Camuso della Cgil secondo cui “quello che non può funzionare è l’idea di salvare l’Unione distruggendo i lavoratori italiani”. “Non ci sembra un gran modo per salvare la situazione”, aggiunge ammonendo il governo: “se tutto il peso sarà scaricato sul lavoro e sulle pensioni la situazione economica del paese peggiorerà”, ma l’ultima parola, per la Cgil, dovrà dirla il Parlamento al quale il sindacato presenterà le modifiche da apportare alla manovra. “Il Parlamento deve avere una funzione di correzione della manovra anche con un governo tecnico” ha concluso la Camusso.

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2 Commenti


  • Anticasta

    Sempre e solo fortissimo con i deboli e con i forti ???????????


  • elvio

    Fra tutti i governi passati, e forse futuri , quello che passerà per il vero ghigliottinatore dell’Italia è il governo tecnico attuale.

    Gli italiani non sono mai stati così umiliati , offesi e turlupinati.

    Monti, mi piacerebbe sapere dove Dante ti avrebbe collocato nella cantica dell’inferno!
    Perché, di sicuro, quello è il tuo posto!

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