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A Napoli è nato il Forum dei Beni Comuni

Al centro della riflessione, introdotta dall’ assessore napoletano ai beni comuni Alberto Lucarelli, la proposta di costruire una “rete dei comuni per i beni comuni” capace di definire proposte e conflitto in particolare su due obiettivi: 1) contrastare le norme anticostituzionali del decreto di Berlusconi di Ferragosto, accentuate nel decreto Monti sulle liberalizzazioni ,tese a obbligare i Comuni a tappe forzate alla privatizzazione di tutti i servizi pubblici locali e del patrimonio pubblico, in contrasto, al di la della apparente esclusione da queste norme del servizio idrico integrato ,con lo spirito e la lettera del quesito referendario su cui si sono pronunciati 27 milioni di elettori. 2) un “patto dei comuni contro il patto di stabilità “, figlio della politica liberista europea sintetizzata dai parametri di Mastricht, lesivo di ogni autonomia di Comuni intesi come enti di prossimità più vicini ai bisogni dei cittadini.

Interessante rilevare che nel forum è stato ribadito in molti interventi che occorre impegnarsi nella battaglia contro l’inserimento del pareggio di bilancio in Costituzione , contrastando il tentativo avviato in Parlamento di modifica dell’ l’art. 81: tale modifica costituzionale, infatti, impedirebbe ogni intervento pubblico in economia.
Il Forum si è articolato, dopo la seduta introduttiva plenaria tenutasi al Teatro Politeama, in 4 tavoli di lavoro (Economia del territorio e bilanci degli EELL; Beni Comuni, partecipazione e servizi pubblici; Politiche del welfare,diritti dei migranti e del lavoro; Ambiente e nuovi modelli urbani) tenutisi al Maschio Angioino con la presenza di tutti i partecipanti e nei quali hanno preso la parola, complessivamente, circa 200 soggetti istituzionali ed associativi.
Nelle conclusioni si è deciso di render permanente la” rete dei comuni per i beni comuni” e di prevedere continuità a questa esperienza dandosi appuntamenti trimestrali per portare avanti i punti programmatici definiti, che saranno sintetizzati in una “carta”.
Al dibattito sono intervenuti anche diversi esponenti delle forze della sinistra, da Ferrero del Prc a Vendola, da Rossi per la Fds. Convitato di pietra politico dell’evento: il leader dell’Idv, Di Pietro, secondo alcuni solo per motivi di salute visto il ricovero in ospedale a metà della seconda settimana, tra gli ospiti i sindaci di Bari Emiliano, di Milano Pisapia, di Bologna Merola, quello di Cagliari Zedda, ilpresidente della provincia di Roma Zingaretti. Assente il sindaco rottamatore di Firenze Renzi. “Peccato che forse a causa di qualche ambiguità nella costruzione del programma, anche la stampa di sinistra, ne abbia enfatizzato prevalentemente le esternazioni più o meno significative di qualche personaggio” lamenta il portavoce della Fds, Massimo Rossi.
Le conclusioni sono state tirate dal Sindaco di Napoli Luigi de Magistris che, dopo aver ringraziato tutti i partecipanti per aver raccolto l’invito di venire a confrontarsi a partire dal “laboratorio Napoli”, ha aperto una riflessione su come valorizzare la partecipazione dei cittadini alla azione amministrativa locale anche al fine di costruire un alternativa a livello nazionale.

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