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Bologna: contestato ‘Re Giorgio’, la Polizia carica

La contestazione ha portato in piazza un migliaio di persone, soprattutto studenti, ma anche lavoratori aderenti ai sindacati di base e attivisti del Comitato No Debito che a ‘Re Giorgio’ contestano le scelte concrete operate a sostegno delle misure antisociali e della vulnerazione costituzionale rappresentate dal governo Monti.

Una Bologna già da ieri sera è blindatissima, con un dispiegamento di forze dell’ordine raramente visto in città, ha accolto oggi il Presidente. Tutto il centro della città è stato blindato, in particolare le vie adiacenti all’Università e gli ingressi di quest’ultima.

Due i presidi di protesta organizzati questa mattina nel capoluogo emiliano. “Caro presidente, il paese fuori dall’aula di Santa Lucia è reale” hanno scritto gli studenti su uno striscione spiegando che “Le corone d’alloro in testa non cambieranno le nostre vite, non ci toglieranno dalla precarietà cui siamo costretti. Le corone d’alloro rimangono tali, come rimangono tali le pergamene dove viene scritto il nostro nome con accanto il titolo di dottore. Quel pezzo di carta non ci cambia l’esistenza, ci serve ben altro”.

Ad attendere ‘Re Giorgio’ anche il corteo organizzato dalle realtà che danno vita ad OccupyUnibo, dai No Debito e da altre realtà di movimento che è partito alle 10,30 da Piazza Verdi, sfilando per le vie e i vicoli del centro storico dietro uno striscione che recita “Profumo d’austerity” e con finte pergamene in polistirolo per consegnare a Napolitano la laurea in politiche di austerity, ddl Gelmini e governo delle banche all’insegna dello slogan “Napolitano oggi la laurea te la portiamo noi”. 
Poco prima di mezzogiorno, all’altezza di via dei Poeti il corteo è stato violentemente caricato dalle forze di sicurezza che ne volevano bloccare il passaggio dopo che i manifestanti hanno provato a forzare i cordoni di agenti in tenuta antisommossa. Numerosi i manifestanti feriti dai manganelli, due dei quali hanno proseguito la protesta con delle borse di ghiaccio in testa. A fare le spese delle botte della Polizia anche un cronista della redazione bolognese di Repubblica, colpito con una manganellata in testa e sulla mano destra. 
Dopo la violenta carica da parte della Polizia i manifestanti hanno risposto lanciando verdure, uova e bottigliette di plastica contro i celerini e verso i militari della Guardia di Finanza. Poi il corteo è proseguito finchè, arrivato in Piazza Verdi, si è sciolto. «Sapevamo benissimo che quella di Napolitano sarebbe stata una cerimonia blindata ma volevamo provare lo stesso a portare la nostra voce» ha detto alle agenzie di stama Michele del collettivo Occupy Bologna.  Piuttosto che a Napolitano gli studenti hanno invitato il Rettore a dare una laurea ad Alvise, un loro compagno raggiunto da un obbligo di dimora per gli scontri della Val Susa dell’estate scorsa. Durante la manifestazione molti i cori contro il Ministro Profumo, il rettore dell’Università di Bologna e il Presidente della Repubblica, considerato il vero premier in pectore in questo momento: «Per noi Napolitano non è la faccia pulita che tutti descrivono. Altro che Re Giorgio! Lui è il primo responsabile di un futuro segnato dalla precarietà» hanno denunciato alcuni manifestanti.

Che avevano tutte le ragioni per contestare il Presidente Napolitano che proprio oggi, durante la cerimonia di consegna della Laurea honoris causa nell’Aula di Santa Lucia, ha ribadito il suo pensiero. Secondo Napolitano è stato decisivo fare della “scelta europeista e della scelta atlantica la base condivisa di ogni possibile evoluzione dei rapporti tra forze politiche accomunate da un antico e costante ancoraggio ai principi della Costituzione repubblicana”. 

Una galleria fotografica sulle contestazioni di questa mattina:
http://www.youreporter.it/video_Laurea_a_Napolitano_scontri_a_Bologna_prime_immagini 

Sempre stamattina un secondo corteo è stato organizzato a Bologna contro il capo dello Stato dai centri sociali Tpo e Sadir e dall’area ‘Disobbediente’. La manifestazione si è conclusa dopo un blitz nel Rettorato dell’Università: una quarantina di giovani sono entrati nel palazzo di via Zamboni fino all’anticamera del rettore Ivano Dionigi. Lì hanno lasciato a terra alcuni sacchi contenenti spazzatura. «L’unica cosa che per noi si prospetta con la laurea è un futuro precario – questo il loro messaggio – benvenuto Napolitano nel mondo del precariato».

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1 Commento


  • aldo

    Dalle ampolle padane di bossi alle carnevalesche pagliscciate della laurea ad honoris di napolitano.

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