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“Il manifesto” in liquidazione

La notizia è stata stranamente anticipata dal sito “Globalist”, guidato dai fratelli Cipriani, storici “giornalisti di questura” per anni a l’Unità e come “consulenti” per la Commissione stragi.

E’ una notizia gravissima, che dimostra come il governo Monti – in piena continuità con quello altrettanto criptofascista precedente – intende eliminare qualsiasi voce critica nel panorama editoriale di questo paese. Pur non essendo l’unica causa di crisi di quel giornale, infatti, il taglio del contributi all’editoria (oltre il 50% in due anni) e soprattutto l’enorme ritardo nell’erogazione delle somme, è alla base di questo atto.

Che ci auguriamo non coincida con la chiusura della storica testata, con cui molte vole abbiamo polemizzato, ma che rappresenta certamente una delle espressioni migliori del giornalismo “non allineato” italiano.

 

Il comunicato della cooperativa editoriale.

il manifesto
Il manifesto non chiude e rilancia
Il ministero per lo Sviluppo economico ha avviato la procedura di liquidazione coatta amministrativa della cooperativa editrice il manifesto. Ma il giornale resta in edicola e rilancia.
Questa procedura particolare – alternativa alla liquidazione volontaria e riservata tra gli altri alle cooperative – cautela la cooperativa da eventuali rischi di fallimento.
E’ il momento più difficile della storia quarantennale de il manifesto.
La decisione di non opporsi alla procedura indicata dal ministero si è resa inevitabile dopo la riduzione drastica e retroattiva dei contributi pubblici per l’editoria non profit. Nonostante le promesse di intervento fatte dal presidente del consiglio Mario Monti e l’esplicita richiesta in tal senso del presidente della Repubblica, a oggi nessuna soluzione è stata trovata.
La cooperativa editrice del quotidiano lancia una campagna straordinaria a sostegno del giornale e convoca una conferenza stampa presso la sede di via Angelo Bargoni 8 a Roma per domani alle 14.
Roma, 8 febbraio 2012
il collettivo del manifesto
sede: Via A. Bargoni, 8 – 00153 Roma
Tel. 06 687191 – Fax 06 68719573
e-mail: redazione@ilmanifesto.i

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1 Commento


  • muchel

    Chi semina vento raccoglie tempesta.
    I comunisti,quelli veri contano sulle proprie forze e non vanno ad elemosinare in casa del nemico. Io dal manifesto non ho mai letto notizie riguardanti la lotta di classe a livello nazionale ed internazionale.Non ho mai letto qualcosa in difesa della Rivoluzione Cubana. Il manifesto si era fatto paladino del democristiano Prodi durante la sua campagna elettorale. Difficilmente mi è capitato di leggere di iniziative che non appartenessero alla solita sinistra deforme. E’ più facile leggere la pubblicità di certe schifezze cinematografiche definite sotto natale cinepanettoni.
    Non mi manca per niente.

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