Ci sono alcune lezioni da trarre dall’ennesimo tomentone delle “primarie” nel Pd. La prima è che dentro il Pd prevalgono correnti e individualismi ormai esasperati. La seconda è che forse le primarie hanno “stufato” anche dentro il popolo del Pd. Complice forse il maltempo, l’affluenza alle primarie è stata inferiore al previsto. I votanti sono stati infatti 25mila contro i 35.433 della scorsa volta, Marco Doria ha vinto con il 41,8%% dei consensi, seguito da Marta Vincenzi con il 28,8; Roberta Pinotti con il 26,8; Angela Burlando si è fermata all’1.7 e Andrea Sassano allo 0,9%. La terza è che Nichi Vendola è una sorta di Re Mida che rende oro ciò che tocca… ma solo dentro il Pd. Dopo Milano e Napoli, Cagliari è accaduto nuovamente ed è accaduto a Genova dove sono ieri si sono svolte le primarie locali per indicare il candidato sindaco alle prossime elezioni. In lizza c’erano due primedonne del donne: l’attuale sindaco Marta Vincenzi e la deputata Roberta Pinotti. Terzo incomodo era il prof. Marco Doria, docente universitario di chiare origini aristocratiche ma sostenuto da Don Gallo e Nichi Vendola. Le due candidate ufficiali del Pd si sono eliminate a vicenda ed è passato proprio l’outsider Doria.
Il segretario cittadino del Pd, Victor Rasetto ha preso atto del risultato: “Da questo momento Marco Doria è il candidato di tutto il centrosinistra e del Pd e quindi a lui i complimenti di cuore. Adesso dobbiamo far vincere le elezioni alla coalizione di centrosinistra”. Ma non nasconde il dato politico, “È evidente che i cittadini hanno mandato un segnale chiaro di cambiamento, ma o si capisce che le primarie hanno regole e conseguenze, e quindi si accetta il fatto che possano esserci anche sorprese, o se si continuano a pensarle come una partita già decisa allora sì che è un terremoto”.
E’ spietato oggi il Corriere della Sera nel titolare l’articolo su Genova come “un suicidio per il Pd”. Il Corriere fa eco al le parole di Marco Tullo, deputato e segretario regionale, l’unico a metterci la faccia in una notte da dimenticare. “Abbiamo perso ed è un risultato che deve aprire una riflessione seria, anche nazionale. Uno tsunami politico. Purtroppo non esagero”. Perentoria la chiosa del servizio: “Magari senza evocare tsunami, ma anche nella roccaforte di Genova la frittata del Pd è servita”.
“Non ha vinto un partito, bensì una domanda di rinnovamento”. Così commenta oggi Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà, dalle pagine del Secolo XIX. “Doria – prosegue il leader di Sel – è il risultato della sobrietà, del rigore intellettuale, della capacità di ascolto, della civiltà del dialogo, dell’investigazione sociale. Si può rimanere sorpresi se le persone decidono di farsi amministrare da chi è portatore di queste caratteristiche? A Genova, forse non si è capito che l’avvitamento verticistico a volte allontana dalla realtà e porta a guardare all’ombelico del partito”. Ma Nichi Vendola che si conferma il Re Mida dei candidati alle primarie del Pd aggiunge “Non coltivo l’obiettivo di sottrarre consensi al Pd, la nostra aspirazione è costruire il cantiere dell’alternativa. Qui bisogna rimescolare le carte del riformismo e del radicalismo per dare vita ad una gara delle idee e non dei pregiudizi”. Resta il problema che Nichi Vendola sembra portare fortuna solo a operazioni dentro il Pd, mentre nella sinistra esterna al partito di Bersani, l’influenza di Vendola appare micidiale. Solo ieri, dalle pagine de Il Fatto, Vendola ha liquidato ancora una volta la Federazione della Sinistra perchè ha una “vocazione all’opposizione” mentre lui vuole governare.
Ma come reagiscono all’esito delle primarie i poteri forti nella città di Genova? “La vittoria di Marco Doria alle primarie del centrosinistra non mi ha assolutamente fatto venire la bronchite. Ma ne sono del tutto indifferente, non faccio politica”: così dichiara il presidente di Banca Carige, Giovanni Berneschi, “Come Camera di Commercio di Genova, Doria lo avevamo nominato nel consiglio di indirizzo della Compagnia San Paolo – ha detto Berneschi – Non è vero che Doria sia contrario alla Gronda autostradale. Doria vuol spendere il meno possibile per la Gronda” (una grande opera autostradale fortemente contrastata dalla popolazione, NdR), afferma il presidente di Banca Carige. Nel 2008 la Camera di Commercio di Genova aveva indicato Doria come suo nuovo rappresentante nel consiglio di indirizzo della Compagnia San Paolo di Torino, prima azionista di Intesa-San Paolo. Insomma l’euforia di un risultato alle primarie rischia di finire come con l’Expo a Milano che continua ad essere il demone di Pisapia e di chi lo ha votato. Così come il sostegno a Monti rischia di essere il demone che divora dall’interno lo stesso Pd.
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Quali sono le reazioni del “popolo del Pd”? Alcuni commenti dal blog dell’Unità
schnfc scrive:
Sia benvenuta la vittoria di Doria.Questa è la risposta del Popolo alla svolta a destra del PD.Rifletta Bersani…rifletta.
Esplicito Claudio scrive:
Milano , Napoli , Genova….ancora non basta al PD per capire che la gente vuole che ritorni a essere il “Partito del Popolo” e non delle lobbies….deve smetterla di inciucciare con Casini,Fini e con questo peggior “governo” di destra non voluto dal popolo….un calcio in c..o ai Monti boys e ritrovare la dignità della sinistra.. il PD ha approvato col suo voto le + grandi porcate di macelleria sociale sulle pensioni che l’Italia ricordi e ora si appresta a distruggere quei pochi diritti che ancora esistono sul lavoro….fanculo a Ichino,Letta,Fioroni e a tutti i falsi democristiani infiltrati nel PD…RIMETTIAMO LA “S” A QUESTO PARTITO…CAZZO!!!!!!!!!!!
Un anonimo manda a dire:
Basta inseguire il voto moderato! Gli iscritti e i simpatizzanti del Pd vogliono una sinistra-sinistra unita su un programma che sbarri la strada e condizioni con forza le scelte politiche ed economiche di questo governo!
Peo, problematico,scrive:
Queste primarie dimostrano ogni volta l’abisso che separa il partito che dovrebbe rappresentare l’alternativa al berlusconismo dal popolo che vorrebbe essere rappresentato da una politica chiara,sia nelle persone,sia nei programmi.
Doria è un nobile,un sangue blu.Il fatto che un aristocratico riesca a conquistare la sinistra tutta,anche quella extraparlamentare,la dice lunga sulla percezione popolare che il pd offre di sè al suo elettorato.
In qualunque altro paese Doria si sarebbe candidato con il fronte opposto.
Roberto Benfatto non è soddisfatto e scrive:
Mi verrebbe da lanciare una provocazione, noi liberali di sinistra che tanto disprezzate le prossime elezioni ce ne stiamo a casa e vediamo chi vince le elezioni che mi diverto io.
Kbey se ne fa una ragione e scrive:
Faccio solo notare che la somma delle 2 candidate Pd è superiore a Doria, quindi se il Pd evesse presentato 1 solo candidato..Cmq a me va bene, è il candidato di tutta la coalizione(le primarie servono a questo).
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nino
Per la precisione: a Napoli il tocco di Vendola si era aggiunto a quello del PD, non a De Magistris.
Almeno lì non è riuscito nella sua “narrazione”…