Escono finalmente dal carcere Luca Cientanni e Giorgio Rossetto, due militanti No Tav arrestati lo scorso 26 gennaio per ordine della Procura di Torino nell’ambito dell’inchiesta sugli scontri dell’estate scorsa in Val di Susa. La scarcerazione è stata decisa oggi, dopo l’udienza che si è svolta ieri, dal Tribunale del riesame di Torino dopo che la Cassazione aveva annullato con rinvio, per nuovo esame, l’ordinanza con la quale il Tribunale aveva confermato la custodia cautelare in carcere per i due attivisti. Per i due sono stati disposti comunque gli arresti domiciliari in attesa del processo: Rossetto a Bussoleno (To) e Cientanni a Torino. Revocato l’obbligo di firma invece per Guido Fissore, consigliere comunale No Tav di Villarfocchiardo (To) anche lui obiettivo della retata del 26 gennaio. Attenuate le misure anche per altri quattro attivisti (di cui uno si trovava ai domiciliari mentre gli altri tre avevano l’obbligo di dimora nel Comune di residenza) per i quali il Tribunale del riesame ha stabilito il divieto di dimora in Val di Susa.
Prosegue invece a Pistoia lo sciopero della fame intrapreso da Antonio Ginetti dopo che il Gip ha respinto la sua richiesta di riprendere l’attività lavorativa. Il 61enne attivista ha fatto presente che vive di lavoro e che l’impossibilità di poter lavorare gli causa enormi danni economici, una condanna di fatto ancor prima che inizi il processo a suo carico. Per questo ha optato per “l’unico strumento in mio possesso per oppormi a questo che considero unicamente un accanimento repressivo”. Arrivato all’ottavo giorno di digiuno, l’uomo, raggiunto telefonicamente, ha dichiarato di cominciare a sentirsi affaticato e debole, ma deciso a proseguire. Da domenica prossima, in Piazza San Bartolomeo a Pistoia, sarà montato un gazebo dove alcuni attivisti e amici a rotazione realizzeranno lo sciopero della fame in segno di solidarietà con Ginetti e contro la ingiusta e inaccettabile persecuzione giudiziaria contro di lui.
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