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Pavia. Contestato il ministro Di Paola all’università

C’è stato un movimentato fuori programma all’esterno dell’aula magna dell’universita’ di Pavia mentre era in corso una lectio magistralis del ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola. Una ventina di studenti con megafono, striscioni e volantini hanno protestato contro la presenza del ministro. Nell’ateneo sono rimbalzati slogan come ‘fuori l’Italia dalla Nato, fuori la Nato dall’universita”. Il gruppo si è firmato “studenti in crisi” e ‘giovani comunisti’ e hanno fatto pubblica dichiarazione contro la guerra e le spese per l’acquisto degli F-35. Chiedono le “dimissioni del governo Monti” e “piu’ soldi per una universita’ pubblica, laica e indipendente”.

Gli studenti hanno appeso uno striscione con su scritto “fuori l’Italia dalla Nato” all’esterno dell’aula magna dell’università dove il ministro teneva la sua conferenza. Le polizia ha impedito l’ingresso in aula, ma gli studenti si sono fatti sentire ugualmente con un megafono e hanno atteso l’uscita del ministro. Poco prima di iniziare la lectio magistralis, l’ammiraglio Di Paola ha replicato brevemente ai manifestanti bollando come “semplicistica” la loro visione della sicurezza. “Il discorso e’ piu’ complesso – ha spiegato Di Paola – la sicurezza non e’ solo carri armati. E’ fatta anche di scienza, conoscenza, economia, capacita’ militare”. Infatti sono sempre più numerosi gli accordi bilaterali tra Ministero della Difesa, industrie belliche e le università italiane.

Il 17 aprile scorso, ad esempio, è stato siglato un accordo tra l’Agenzia Industrie Difesa e l’università di Milano Bicocca. L’accordo in argomento è destinato a consentire l’impostazione della Cooperazione tra l’Agenzia Industrie Difesa e l’Università di Milano per la delineazione di un processo  dedicato al differenziamento cellulare, isolamento e determinazione di una linea cellulare, crioconservazione delle steam cells e relativo stoccaggio per poi iniziare un processo comune scientifico” è scritto sul sito del Ministero della Difesa. Le ricadute dual use tra civile e militare della ricerca nelle università vengono ormai apertamente incentivate dal Ministero della Difesa, in particolare dal V Reparto del Segretariato Generale Difesa, il quale afferma esplicitamente che “Una caratteristica comune a molte delle tecnologie che rientrano nell’area d’interesse del V Reparto è la dualità, vale a dire la possibilità di applicazione sia in campo civile che militare. Dualità che sempre più spesso, date la natura dei soggetti coinvolti nella ricerca (Università, Industria) e le dimensioni enormemente superiori del mercato civile (che consentono investimenti ben più elevati anche nella ricerca), oggi è all’origine di una “ricaduta” in senso opposto a quello tradizionale, ovvero dalle applicazioni civili a quelle militari”. Come a dire, passare dalla ricerca civile a quella militare sta diventando più conveniente anche per le università.

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