Più di cinquecento No Tav questa sera hanno raggiunto in due momenti la val Clarea radunandosi attorno alla baita ora recintata. Da lì si sono poi mossi in vari gruppi percorrendo i sentieri che costeggiano le recinzioni del cantiere.
Cantiere oramai enorme che già da subito ha dimostrato le sue debolezze, difficoltoso da difendere per chi oggi vuole iniziare i lavori del tunnel geognostico.
In almeno tre punti sono state tagliate in modo considerevole le recinzioni. Immediata la risposta con idranti e gas lacrimegeni che non hanno però interrotto la pressione. Danneggiate anche due torri faro e numerose protezioni di cantiere.
Dopo due ore di tagli e resistenza il movimento ha poi ripreso la via di Chiomonte e Giaglione. L’iniziativa, senza euforia fuoriluogo, è da considerarsi riuscita, nata domenica sera in una assemblea popolare nell’ottica di continuare il boicottaggio attivo del cantiere, continuando il programma di iniziative apertosi con gli studenti No tav e che proseguirà tutta l’estate, luglio, agosto e settembre.
Sbraiteranno di nuovo i soliti sindacati di polizia, il noioso Esposito e il solito codazzo di giornalisti ruffiani, a loro diciamo di rassegnarsi, la lotta ha i suoi tempi e a rotazione la valle e i suoi comitati segneranno la loro presenza a Chiomonte, a Giaglione, a Venaus e ovunque sarà necessario. Allo stesso modo si continuerà nella pressione alle ditte con le campagne aperte nei mesi passati.
Nonostante i compagni in carcere, gli arresti domiciliari e le inchieste il movimento non ha paura, anzi, rilancia l’iniziativa e si rafforza.
da Notav.info
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