A Torino è stato oltrepassato davvero un limite. La “fabbrica del fango” messa in piedi dal deputato PD Stefano Esposito contro ilmagistrato Livio Pepino, utilizzando false notizie relative al figlio impegnato in una pubblica attività di difesa del popolo kurdo, costituisce un caso di malcostume politico inaccettabile.
Livio Pepino è colpevole di dissentire pubblicamente sulla questione del TAV e sulle misure di ordine pubblico ad essa connesse. Gli è stato riservato un trattamento che ricorda tristemente il “metodoBoffo” aggravato dall’uso della calunnia nei confronti di un figlio.
La pratica odiosa di colpire avversari politici con il falso, attraverso famigliari e persone care, è una tecnica sperimentata nella Mosca degli anni ’30. Che venga praticata dall’ esponente di un Partito che si definisce “democratico” solleva sconcerto e preoccupazione, per non dire paura. Se ciò dovesse passare senza una forte, esplicita reazione di rigetto a cominciare dai responsabili nazionali di quel partito, la tendenza all’imbarbarimento del dibattito pubblico verrebbe accelerata. Le accuse di “terrorismo” e “guerriglia” utilizzate su torbidi siti web per colpire Pepino non sono così diverse, sul piano del malcostume politico e della falsificazione, dalle vergognose accuse e minacce scritte sui muri da alcuni imbecilli contro il magistrato Caselli, con la differenza che qui si tratta non di un anonimo adolescente irresponsabile ma di un deputato della Repubblica italiana.
Abbiamo atteso finora un gesto di ripulsa da parte del suo partito, invano. Per questo ci rivolgiamo ora in prima persona al segretario Bersani: fermi, per favore, questa barbarie. Arresti questa deriva degradante. Dica chiaramente che questo metodo di lotta politica è indegno.
Primi firmatari: Sergio Chiarloni, Gastone Cottino, Mario Dogliani, Paolo Ferrua, Paul Ginsborg, Luciano Gallino, Ettore Gliozzi, Alberto, Lucarelli, Paolo Maddalena, Ugo Mattei, Elena Paciotti, Giovanni Palombarini, Marco Revelli, Guido Viale
Le adesioni possono essere comunicate all’indirizzo:
Due link che ricostruiscono la vicenda:
http://www.pdpiemonte.it/2012/07/esposito-pd-ho-le-prove-il-figlio-del-giudice-frequentava-i-terroristi-del-pkk/
http://temi.repubblica.it/micromega-online/basta-fango-contro-livio-pepino-appello-a-pierluigi-bersani/
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http://azadiya.blogspot.com/
Rete italiana di solidarietà con il popolo kurdo
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