Menu

Monti tedesco a metà

“Se i governi si facessero vincolare del tutto dalle decisioni dei loro parlamenti, senza mantenere un proprio spazio di manovra” ha affermato Mario Monti nell’intervista al settimanale tedesco Der Spiegel, “allora una disintegrazione dell’Europa sarebbe più probabile di un’integrazione”. “Ogni governo ha anche il dovere di educare il parlamento”, ha detto Monti, osservando: “se mi fossi attenuto meccanicamente alle direttive del mio parlamento, non avrei mai potuto approvare le decisioni dell’ultimo vertice di Bruxelles”.

Non si sono fate attendere le reazioni all’intervista di Monti al Der Spiegel, ma, curiosamente, solo sul versante tedesco mentre in Italia tutto tace. Le reazioni critiche in Germania non si sottraggono però alla sensazione di una certa strumentalità. Il presidente dei liberali tedeschi al Bundestag, Rainer Bruederle, ha affermato che in fatto di riforme “bisogna fare attenzione a che l’Europa rimanga democraticamente legittimata”. Negativa anche la reazione del vice capogruppo socialdemocratico tedesco, Joachim Poss, per il quale “l’accettazione dell’euro ed il suo salvataggio sono rafforzati dai parlamenti nazionali e non indeboliti”. L’edizione online dello Spiegel che anticipava la pubblicazione di oggi del settimanale (che esce il lunedi) è stata sommersa dai commenti. Nel giro di poche ore sono stati scritti quasi 750 commenti all’intervista, la maggior parte dei quali molto critici nei confronti del premier italiano (“Si sta squalificando”; “Vorrebbe ancora meno democrazia nell’Ue”; “E’ la cassa di risonanza di Goldman Sachs”…), dell’istituzione Europa (“Non diventeremo le vittime sacrificali dell’Ue”; “Democrazia contro Burocrazia”) dell’Italia e di tutti i paesi mediterranei (“Non intendiamo finanziare Stati ritenuti troppo grandi per fallire, che non ci lasciano analizzare i loro conti. Forse celano rischi astronomici. La Fiat stessa lo dimostra: non scommette sull’Italia sviluppando in loco siti produttivi”).  Impongono regole del gioco impossibili e impopolari ai paesi europei ma pubblicamente biasimano chi le applica, per la classe dominante in Germania la democrazia e il benessere sono un beni universali, ma solo per la popolazione tedesca.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *