Sabato prossimo nel paesino laziale di Affile, ci sarà l’inaugurazione del sacrario a Rodolfo Graziani, nazifascista, repubblichino e personaggio che si è macchiato nella seconda guerra mondiale di crimini contro l’umanità. Il programma ufficiale della manifestazione è già in rete e prevede, tra l’altro, anche una conferenza in memoria del generale, l’intervento delle autorità, una cena e uno spettacolo musicale.
I nostalgici del ventennio fascista hanno sottolineato come i soldi serviti per il sacrario per Rodolfo Graziani (180mila euro) siano stati stanziati dalla Regione Lazio non dalla Giunta Polverini ma dalla precedente legislatura Marrazzo. In realtà l’opera è stata resa possibile da un escamotage. Lo stanziamento complessivo finanziato ammontava a circa 30 milioni di euro riferito al Programma Straordinario Regionale di investimenti per lo sviluppo locale regionale e riguardava ampie porzioni del nostro territorio. Tant’è che oltre 200 Comuni in tutto il Lazio avevano presentato domanda per interventi e lavori di pubblica illuminazione, manutenzione straordinaria di strade ed edifici scolastici, adeguamento della viabilità, realizzazioni di marciapiedi e parcheggi. Il progetto presentato dal Comune di Affile prevedeva semplicemente il completamento del Parco Radimonte. Da Febbraio 2010 a oggi il completamento del Parco è divenuto, via via, un luogo per tenere viva la memoria di un gerarca fascista, repubblichino e colpevole di crimini contro l’umanità. “Il centrodestra, con in testa l’assessore Lollobrigida , chiama tutto ciò investimento per lo sviluppo locale, praticamente si vuole trasformare il sacrario a Graziano nella versione laziale del cimitero di Predappio” denunciano due consiglieri regionali del Pd, Foschi e D’Alessandro .
“La notizia che ad Affile sia in programma l’inaugurazione di un ‘sacrario’ dedicato al Generale Graziani – ha detto il presidente dell’Anpi di Roma e Lazio Vito Francesco Polcaro – è un’offesa a tutta l’Italia democratica. Graziani fu condannato a diciannove anni per crimini di guerra e va quindi ricordato solo come un criminale, colpevole di gravissimi reati per l’umanità”. Per Polcaro c’è poco da celebrare perché il curriculum del ministro di Salò “vanta, tra l’altro, la feroce repressione della rivolta libica all’occupazione italiana, l’uso di gas asfissianti e numerose stragi, anche di civili, nella guerra di aggressione fascista all’Etiopia, il decreto che ordinava l’esecuzione dei renitenti alla leva durante la Repubblica di Salò. Un simile personaggio – ha concluso il presidente dell’Anpi Roma – è una vergogna per la nostra Nazione e va ricordato solo come esempio del livello di infamia raggiunto dal regime fascista e dal quale il Paese si riscattò solo grazie all’eroismo dei Partigiani”.
Lo scorso nella stessa zona della Val d’Aniene, in provincia di Roma, venne celebrata a Monte Livata una adunata neofascista che cercò di rimettere insieme i vari pezzi in cui si è diviso il mosaico della destra. Ma l’ambizione unitaria non resse fino all’anniversario dei morti di Acca Larenzia cinque mesi dopo.
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paolo
non ci posso credere incredibile vergogna ma chi sono questi pazzi