Oggi e’ previsto il via libera della Camera, dove ieri l’esecutivo ha posto per l’ennesima volta la fiducia sul testo già approvato a Palazzo Madama. Obiettivo dichiarato del decreto sono i tagli alla spesa pubblica per oltre 4 miliardi nel 2012, 10 miliardi nel 2013 e 11 miliardi nel 2013.
Qui di seguito una sintesi del decreto in 19 punti fatto dalla agenzia Asca
1) IVA. L’aumento dell’Iva e’ sospeso da ottobre 2012 fino al 30 giugno 2013. Le aliquote Iva del 10 e del 21% saliranno infatti di due punti percentuali dal primo luglio 2013 e non piu’ da ottobre 2012, come previsto inizialmente dalla manovra economica correttiva dello scorso dicembre.
L’esecutivo ipotizza inoltre di eliminare totalmente l’incremento dell’Iva utilizzando la Legge di stabilita’ del 2013 che deve essere presentata in Parlamento entro meta’ ottobre 2012.
2) TERREMOTO. Dalle risorse ricavate dai tagli verranno attinti stanziamenti per la ricostruzione delle zone terremotate in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. Si calcolano 1 miliardo per il 2013 e 1 miliardo per il 2014. Le banche potranno concedere finanziamenti agevolati (attraverso un credito di imposta) assistiti dalla garanzia dello Stato fino a 6 miliardi di euro ai singoli danneggiati dal sisma. Il prestito agevolato e’ pero’ alternativo ai contributi statali per la ricostruzione delle case.
3) SPESE INDIFFERIBILI. Una quota dei risparmi verra’ utilizzata nel 2013 per finanziare spese non iscritte a bilancio ma ritenute tuttavia dal governo ”indifferibili”.
Agli autotrasportatori vanno 400 milioni, altrettanti al cosiddetto 5 per mille. Il governo stanziera’ 1 miliardo per le missioni militari all’estero. Il Fondo per la concessione dei prestiti d’onore e’ incrementato di 90 milioni. Alla manutenzione delle strade vanno 72,8 milioni, 103 milioni sono previsti per garantire la gratuita’ dei libri di testo alle famiglie meno abbienti. Le Universita’ private avranno 10 milioni.
4) ESODATI. Il governo, grazie ai risparmi sulla spending review, assicurera’ la pensione anticipata a 55.000 esodati dopo i 65.000 di loro gia’ garantiti con un primo decreto.
Gli oneri a carico dello Stato ammontano a circa 4,2 miliardi tra 2014 e 2020. 5) PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Il decreto fissa l’itinerario che dovrebbe portare a ridurre del 20% i dirigenti e del 10% i dipendenti occupati nelle amministrazioni pubbliche. Il personale in sovrannumero potra’ andare in pensione entro il 2014, se in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi in vigore prima della riforma previdenziale dello scorso dicembre. In assenza di questi requisiti, i dipendenti in soprannumero e non ricollocabili saranno messi in ”disponibilita”’ con l’80% dello stipendio per un periodo fino a 24 mesi, prorogabile a 48 mesi per il personale che durante questo periodo matura i requisiti pensionistici. Le prime stime del governo indicano in 24.000 i dipendenti pubblici in esubero, circa 11.000 nei ministeri e negli enti pubblici non economici e 13.000 negli enti territoriali (escluse le regioni). Dall’1 ottobre 2012 il valore dei buoni pasto riconosciuti ai dipendenti pubblici non potra’ superare i 7 euro. Scatta con il decreto sulla spending review anche il divieto di monetizzare le ferie. I sindacati del pubblico impiego hanno indotto lo sciopero per il prossimo 28 settembre.
6) MINISTERI. Il decreto riduce la dotazione dei ministeri di circa 1,5 miliardi nel 2013 e nel 2014 e di 1,6 miliardi nel 2015. 7) ASSICURAZIONI. Sparisce l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private (Isvap) e nasce l’Ivass, l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni. Rispetto al testo licenziato in Consiglio dei ministri, il Senato ha cancellato la soppressione della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip). L’Ivass operera’ attraverso le strutture della Banca d’Italia. Il presidente dell’istituto sara’ infatti il direttore generale della Banca d’Italia.
8) BENI E SERVIZI. Le spese per l’acquisto di beni e servizi da parte dei ministeri si riducono di 121,1 milioni nel 2012, di 615 milioni nel 2013 e nel 2014. I contratti stipulati in violazione dell’obbligo di approvvigionarsi attraverso la Consip saranno nulli e costituiranno illecito disciplinare oltre che causa di responsabilita’ amministrativa. Saranno fatti salvi i contratti stipulati tramite diverse centrali di committenza, se prevedono condizioni piu’ favorevoli per le amministrazioni pubbliche. Dal 2013 gli uffici pubblici non potranno spendere piu’ del 50% della spesa sostenuta nel 2011 per l’acquisto o il noleggio di auto. Il governo blocca da quest’anno fino al 2014 gli adeguamenti Istat sui canoni pagati dalle amministrazioni pubbliche per gli immobili in affitto. Dal primo gennaio 2015 i canoni saranno anche ridotti del 15% salvo il diritto di recesso garantito al locatore.
9) SOCIETA’ PUBBLICHE. Stretta anche sulle societa’ a totale partecipazione pubblica che hanno ottenuto nel 2011 un fatturato da prestazioni di servizi a favore di pubbliche amministrazioni per oltre il 90% del fatturato. Per queste societa’ il decreto prevede lo scioglimento entro fine 2013 o l’alienazione delle partecipazioni entro il 30 giugno 2013 con ”contestuale assegnazione del servizio per cinque anni, non rinnovabili”, a partire da gennaio 2014. In piu’, i consigli di amministrazione dovranno comporsi di tre membri.
La misura non si applica alle societa’ che erogano servizi ”in favore dei cittadini”.
10) PROVINCE. Il decreto punta ad accorpare le province con l’obiettivo di dimezzarne il numero attuale. Per sopravvivere, gli enti dovranno avere 2500 chilometri quadrati e 350.000 abitanti. Entro il primo gennaio 2014 verranno istituite dieci Citta’ metropolitane: Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria. Contestualmente verranno soppresse le relative province.
11) ENTI LOCALI: La spending review prevede tagli a Regioni ed enti locali per 2,3 miliardi nel 2012, 5,2 miliardi nel 2013 e 5,5 miliardi dal 2014. Il conto piu’ salato lo pagano le Regioni, con una stretta ai trasferimenti di 1,3 miliardi nel 2012, 2,2 miliardi nel 2013 e 2,5 miliardi nel 2014.
Attraverso una riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio i comuni dovranno rinunciare a 500 milioni quest’anno e a 2 miliardi a decorrere dal 2013. I sindaci si vedono pero’ riconoscere (solo per il 2012) 800 milioni, 300 girati direttamente dalle Regioni e altri 500 reperiti dal fondo per i rimborsi fiscali.
11) SANITA’. Le otto regioni in disavanzo sanitario (Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) potranno anticipare al 2013 dal 2014 l’aumento dell’addizionale Irpef all’1,1% dallo 0,5%.
12) Il decreto taglia il fondo sanitario nazionale di 900 milioni nel 2012, di 1,8 miliardi nel 2013 e di 2 miliardi dal 2014. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano dovranno adottare, entro il 31 dicembre 2012, piani per ridurre da 4 a 3,7 i posti letto per ogni mille abitanti.
Il ministero della Salute ha quantificato in 7.000 i minori posti letto a partire dal 2013. Sale al 2,25% dall’1,82% lo sconto obbligatorio che le farmacie praticano nei confronti del servizio sanitario nazionale. Per le aziende farmaceutiche lo sconto passa da 1,83% al 4,1% ma solo nel 2012. Il tetto di spesa per la farmaceutica territoriale scende nel 2012 dal 13,3 al 13,1% e dal 2013 all’11,35%. Per la farmaceutica ospedaliera il nuovo tetto salira’ dal 2013 al 3,5% dal 2,4%.
13) EQUITALIA. Il decreto riduce dal 2013 di un punto percentuale all’8% la remunerazione (aggio) garantita a Equitalia per l’attivita’ di riscossione delle imposte. A condizione di trovare le risorse necessarie, un decreto del Tesoro da emanare entro novembre 2012 potra’ ridurre l’aggio di ”ulteriori quattro punti percentuali”.
14) MANAGER PUBBLICI: Non potra’ superare i 300.000 euro annui (pari allo stipendio del primo presidente della Corte di cassazione) la remunerazione complessiva di dirigenti e dipendenti della societa’ non quotate partecipate dallo Stato. La stretta entra in vigore con la nomina dei nuovi consigli di amministrazione.
15) FARMACI. Il medico che cura un paziente per la prima volta dovra’ indicare nella ricetta solo il principio attivo contenuto nel farmaco. Il medico puo’ indicare uno specifico medicinale a base dello stesso principio attivo ma in questo caso deve giustificare la scelta con una ”sintetica motivazione”.
16) STUDENTI FUORICORSO. Le universita’ potranno raddoppiare le tasse agli studenti fuoricorso che provengono da famiglie con oltre 150.000 euro di Isee, l’Indicatore della situazione economica equivalente. Aumento fino al 25% con Isee inferiore a 90.000 euro e al 50% tra 90.000 e 150.000 euro. Per i prossimi tre anni accademici, a decorrere dall’anno accademico 2013-2014. le rette pagate dagli studenti il cui Isee familiare sia non superiore a euro 40.000 non possono aumentare in misura superiore all’indice dei prezzi al consumo.
17) DISMISSIONI. Il governo ha deciso di far confluire nel decreto sulla spending review i contenuti del decreto sulle dismissioni del patrimonio pubblico. Il provvedimento consente a Banca Mps di emettere a favore del Tesoro obbligazioni speciali simili ai Tremonti bond per garantire il rafforzamento patrimoniale chiesto dall’Eba, l’Autorita’ bancaria europea. Per tutta la parte restante del 2012, il Ministero dell’Economia potra’ comprare obbligazioni fino a un massimo di 2 miliardi, 3,9 tenendo conto degli 1,9 miliardi di vecchi Tremonti bond emessi da Mps nel 2009 e che saranno rimborsati attraverso l’emissione dei nuovi titoli per pari importo. Per il tempo necessario a portare avanti il piano di ristrutturazione gia’ annunciato al mercato, Mps non potra’ acquisire partecipazioni finanziarie. La banca dovra’ anche limitare bonus e stock option per dirigenti e amministratori. Il pagamento degli interessi sulle obbligazioni dipende dalla disponibilita’ di utili distribuibili.
18) CONTROLLATE. Il Ministero del Tesoro prevede di completare entro fine 2012 la cessione delle sue controllate Sace, Fintecna e Simest alla Cassa depositi e prestiti.
Poiche’ la Cdp e’ fuori dal perimetro della pubblica amministrazione, l’operazione ridurra’ il debito di circa 10 miliardi.
19) MONOPOLI. Dal primo dicembre l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato verra’ accorpata all’Agenzia delle dogane, mentre l’Agenzia del territorio confluira’ nell’Agenzia delle entrate.
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