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La Russa, la violenza del figlio lo manda ‘fuori come un balcone’

C’è qualcosa di commovente – si fa per dire, sia chiaro… – nel modo in cui i fascisti inciampano ad ogni minuto nelle regole della democrazia borghese-parlamentare di stampo liberale.

Si vede ad ogni passo che si muovono in un ambiente per loro ignoto, rifiutato, estraneo. Di cui conoscono solo gli – infiniti – sotterfugi che consentono “ai potenti” di evitare i danni peggiori.

Neanche il tempo di mettere in cantiere la “controffensiva d’estate” contro la magistratura, che aveva osato imputare per ragioni molto diverse sia la ministra-affarista Santanché che il “creativo” sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro, ed ecco scoppiare la terza grana devastante.

Stavolta, oltretutto, la magistratura non ha fatto davvero nulla, se non ricevere – come dovere d’ufficio – la denuncia di una ragazza per esser stata violentata a casa La Russa dal di lui figlio e da un suo amico.

Dopo due giorni di “tritacarne mediatico” tra evasione fiscale, rivelazione di segreto d’ufficio, interesse politico di parte nell’esercizio delle funzioni governative, “imputazione coatta”, ecc, l’affanno dei “fratellini d’Italia” era evidente.

Così al ministro della Giustizia, l’ex magistrato Carlo Nordio – mai compassionevole con i suoi ex colleghi – era venuto in mente che fosse arrivato il momento giusto per contrattaccare promettendo una “riforma complessiva” del codice penale per eliminare (guarda caso) il reato di “abuso d’ufficio”, l’”imputazione coatta”, il meccanismo che regola l’iscrizione al registro degli indagati e quant’altro renda possibile il travaso di informazioni dai procedimenti giudiziari alla stampa.

Non era una sortita sorprendente, anche se irritualmente affidata ad una nota proveniente da “fonti di via Arenula” invece che direttamente a nome del ministro.

E’ il classico metodo eversivo dell’ultradestra: invece di mostrarsi ferita, ma “rispettosa delle leggi”, parte all’attacco ululando e promettendo sfracelli peggiori. Con gli occhi di fuori e la voce da “esorcista”…

Purtroppo per loro, proprio nel giorno – “il terzo giorno…” – scelto per il contrattacco è esplosa tra i loro piedi la mina Ignazio La Russa, “seconda carica dello Stato” in quanto presidente del Senato, oltretutto in un momento in cui “la prima carica” è dall’altra parte del mondo e quindi è teoricamente “presidente della Repubblica facente funzioni”.

Sulla denuncia che ha raggiunto il figlio – battezzato Leonardo Apache, forse in onore di Tex Willer – il prode Ignazio si è lanciato nella più prevedibile (e ignobile) delle difese d’ufficio.

Anzi, essendo un avvocato di lungo corso (agli esordi difese Maurizio Murelli e Vittorio Loi, i due fascisti che a Milano nel 1973, a margine di un comizio che lo vedeva tra gli oratori-organizzatori, uccisero un agente di polizia tirando bombe a mano in mezzo alla strada), si può ben dire che come “legale di fiducia” ha condotto un “lungo interrogatorio” del figlio arrivando a pronunciare la più scontata delle sentenze: “non ha commesso nulla di penalmente rilevante”.

Non pago della rapidissima assoluzione da lui stesso pronunciata, si è lanciato poi nelle solite insinuazioni sulla “moralità” della ragazza, trovata positiva alla cocaina durante le analisi ospedaliere successive alla violenza sessuale. Come si dice a Roma e non solo, “è andato fuori come un balcone”…

Avvertito da tutto il suo entourage che stavolta l’aveva fatto immensa, più che grossa, il resistibile ammiratore del Duce operava l’ancor più consueta marcia indietro professandosi “frainteso”. Ma ormai era fatta.

Non può sfuggire a nessuno che, anche dal punto di vista della normale democrazia liberale, la massima carica dello Stato (Presidente a parte) non può sostituirsi alla magistratura ordinaria nel caso di denuncia circostanziata contro un proprio congiunto.

Né che – se lo fa – questa è una pressione esplicita sui magistrati che dovranno esaminare la denuncia, preventivamente indicati come potenziali “toghe rosse” nel caso dovessero arrivare alla conclusione che – sì – effettivamente c’è stata una violenza sessuale di gruppo a casa La Russa, condita dall’uso di stupefacenti (quando la vittima “non ricorda nulla” al risveglio, quasi sempre c’è stato l’utilizzo di una “droga dello stupro”).

Basterebbe fare l’esempio di Boris Johnson – premier britannico imputato e poi costretto alle dimissioni per qualcosa di assai meno grave (feste in casa, in violazione delle misure anti-Covid da lui stesso decise per il resto della popolazione) – per chiarire che in una democrazia liberale ci sono limiti che anche “i potenti” devono almeno far finta di rispettare.

Ma i fascisti si sentono al di sopra della legge. Come quei poliziotti che torturano o uccidono e poi magari trovano un sindacato fascista che organizza collette a loro beneficio (è accaduto per gli agenti che a Milano hanno pestato in strada una donna, qualche settimana fa).

E’ più forte di loro. Non sopportano limiti o regole che devono valere per tutti. Quindi è bene che si riesca a farli sloggiare il prima possibile.

A prescindere…

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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7 Commenti


  • Andrea Vannini

    E farla finita con la “democrazia liberale” della quale i fascisti sono i figli bastardi (con il capitale per padre).


  • Gianfranco

    Questi non cambieranno mai! Sempre forti con i deboli ma pronti a fuggire alla prima fucilata. La colpa principale la impunto comunque sempre alla nostra “sinistra” cialtronesca e priva di iniziative, che poi è la vera responsabile dello sfascio di questo paese lasciato, senza opposizione, in balia di questi banditi.


  • D.Franzoni

    W l’Italia, forza Italia, fratelli d’Italia ognuno faccia un po’ come ‘azzo glie pare!
    Ed a chi è stato cresciuto con la benemerita frase :
    Pensa prima agli altri che a te stesso….
    Da decenni son solo grandi ‘azzi an cül!
    Non c’è fondo in ‘sto barile?


  • Pasquale

    Criminalfascismo allo stato puro.


  • Giovanni

    L’ arroganza, la violenza verbale e non, la protervia, sono nel dna fascista e questi cialtroni e cortigiane di Palazzo sono la tragica pantomima del loro duce. Siccome i cicli storici si ripetono, sara’ meglio non credere alle armoniocromie schleiniane ma guardare alla sinistra francese, in conflitto aperto con il Petain d’ oltralpe, stessa pasta marcia dei nostri attuali governanti.


  • Giorgio

    A prescindere, come conclude l’articolo, mi sembra involontariamente che faccia riecheggiare l’articolo sul Manifesto del LUGLIO 2011 del Prof. Asor Rosa sulla necessita’ che una forza Aliena, ALTRA appunto dal movimento anticapitalista e dei lavoratori, destituisse il Governo Berlusconi. 20 giorni dopo la lettera di Trichet. Poi lo spread. Poi la nomina del Prof Monti quale senatore a vita ed il suo incarico a Palazzo Chigi. In questi giorni in un’ intervista l’Ing. De Benedetti ha detto che, considerate le difficolta’ e la scarsa competenza dell’esecutivo e, nel contempo, la disunione e la scarsa incisivita’ dell’opposizione (evidentemente anche lui non si fisa del ballon d’essai armocromista) sarebbe ben UTILE un Governo Tecnico di alto profilo. Visco, terrorizzato dalla spirale salari – prezzi, si libera dal 1 novembre (proprio quando dovra’ necessariamenre essere ripresa la ratifica del MES) e la stampa mainsteam sta elogiando magnanimemente la frugalita’ di Draghi e la sua compostezza….. il Fascismo e’ sempre il subappaltatore del capitalismo nei momenti di crisi del meccanismo di accumulazione ma se qualcosa si inceppa Quelli del Mondo di Sopra si riprendono in house la ditta………


    • Redazione Contropiano

      Qualsiasi paragone tra “il manifesto” e Contropiano, sul terreno politico, è improprio. Ed esattamente a partire dalle stupidaggini dell’antiberlusconismo (“una tigre di carta”, if you remeber..)

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