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Bologna. Contestazione alla laurea per Trichet

Una aula magna di Santa Lucia blindata dlla polizia ha accolto oggi pomeriggio a Bologna l’ex presidente della Banca Centrale Europea Jean-Claude Trichet, (coautore insieme a Draghi della micidiale lettera del 5 agosto di un anno fa) insignito della laurea ad honorem in Scienze statistiche dall’Alma Mater. “Non c’è niente da festeggiare”, hanno dichiarato i movimenti sociali bolognesi che da settimane hanno preparato la protesta anti-Trichet e si sono dati appuntamento oggi alle 17 in piazza Ravegnana. Intorno a Santa Lucia la Questura ha organizzato una vera e propria “zona rossa”.
Dopo un presidio sotto le Due Torri il corteo, con in testa lo striscione “Trichet: dott. in macelleria sociale. No ai diktat di Bce e governo. Assemblea no Trichet” un piccolo corteo si e’ diretto lungo via Castiglione per poi fermarsi a pochi metri dal cordone di polizia allestito all’incrocio con via Farini,
I collettivi e i sindacati di base bolognesi accusano Trichet di essere stato il mittente della “maledetta lettera” insieme a Draghi che, la scorsa estate, “ordinava le politiche di austerity come unica soluzione di uscita dalla crisi”. Da allora ci sono stati “licenziamenti all’ordine del giorno, la disoccupazione giovanile è senza precedenti e il welfare non esiste più”. Dunque “non c’è nulla da festeggiare “. I manifestanti puntano il dito contro il “party” organizzato dall’Università per il dopo cerimonia. “Banchieri e industriali  –  scrivono nel volantino distribuito pochi giorni fa  –  si ritroveranno prima in Aula Magna, poi a un party a Villa Guastavillani per festeggiare il laureato”.
L’accusa a Trichet – a partire dalla sua incriminazione per l’affaire Crédit Lyonnais al governo della Bce fino alla famosa lettera scritta a quattro mani con Mario Draghi – è “di avere sempre salvaguardato soltanto gli interessi dei grandi finanzieri e non dei Paesi e delle loro popolazioni”.

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