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Lazio. La comunicazione di Polverini vale 3 milioni

Qui di seguito l’articolo del portale. A noi piace far notare che anche la “testata” Piero Sansonetti risulta tra i beneficiari. Si vede che la lunga linea rosa che unisce gliex bertinottiani, Epifani (che l’ha sdoganata come “sindacato confederale” credibile nonostante dichiarasse 2,5 milioni di iscritti e fosse la riverniciatura dell’ex Cisnal fascista), Ballarò (che ce l’ha ammannita a truccata per anni tutti i martedì fino a farne un “personaggio” ripulito… è davvero lunga. Arriva fino al Pdl.

di Fabio Carosi

I cittadini del Lazio stanno talmente a cuore alla presidente Renata Polverini che per dirglielo non ha badato a spese. Lei, la moralizzatrice che ha piegato e svergognato gli sciuponi dei Gruppi del Consiglio Regionale e che ha deciso in poco meno di ventiquattro ore che, chi governerà dopo di lei, lo dovrà fare con una Giunta dimezzata, sembra non badare a spese. Almeno nel settore della comunicazione e dell’informazione.
Qui tra campagna pubblicitarie, emolumenti a para trasmissioni televisive, manifesti e volantini ha bruciato qualcosa come 3 milioni di euro. In tempi di revisione della spesa, e in attesa che la Lista omonima pubblichi on line il bilancio, Affaritaliani.it è entrato in possesso di una serie di documenti (che si allegano in coda all’articolo) che testimoniano una straordinaria attenzione al mondo mediatico. Quasi volesse convincere a tutti i costi, uno per uno tutti i cittadini, che gli stanno davvero a cuore.

Ecco allora dove finisce un mare di denaro che gli stessi abitanti del Lazio potranno giudicare se ben spesi oppure degni di attenzione sotto il profilo etico, contabile e giudiziario. Il documento che Affaritaliani.it pubblica in esclusiva sintetizza le spese di comunicazione istituzionale della Giunta Regionale del Lazio, a partire dall’aprile 2011.


Partiamo dalla celebre Guida Monaci, un must per le imprese che vogliono conoscere e farsi conoscere, che fa capo alla famiglia Zapponini: un fratello al vertice di Telesia del Gruppo Class, l’altro in Confindustria. Un banner dal 2011 al 2012 sulla Guida Monaci oltre a 6 password per la consultazione della banca dati, sono costati alla Polverini 48 mila euro.

Quarantunomila euro invece dal 25 ottobre al 31 dicembre 2011 sono stati donati all’Agenzia Giornalistica Televisiva Italiana per la realizzazione di 25 trasmissioni che i giornalisti mandano in onda sulla tv romana Rete Oro. Il contenitore (giornalistico, si badi bene) è un classico della romanità in cui il direttore-presentatore mette faccia a faccia la gente comune e i problemi con i politici a turno, con una grinta rara ed efficace. Insomma, per andare in onda su Amministratori e cittadini, la Regione paga. E bene. Qualcosa come mille e seicento euro per ciascuna puntata di “ahò e de che”. In Emilia Romagna contratti di questo tipo hanno dato vita ad uno scandalo senza precedenti. Ma a Renata non è bastato: sempre l’Agti, l’agenzia che produce la trasmissione, si è portata a casa per il periodo novembre 2011 dicembre 2012, altri 18 mila e 747 euro per due pagine di pubblicità istituzionale sul mensile cartaceo.

Ma la Regione Lazio deve assolutamente parlare e raccontare. Così a sempre dicembre 2011 acquista 4 pagine di pubblicità istituzionale dalla società Le Altre srl per una presenza sul settimanale “Gli altri”, l’ex quotidiano di Piero Sansonetti che il 4 dicembre del 2009 è diventato settimanale. Per la “sinistra quotidiana” Renata Polverini ha stanziato 18.747 euro.

Da buona atleta la presidente della Regione tiene molto alla salute. Lo fa per i cittadini con le campagne per il cuore e i tumori e anche per la società Com.E che beneficia di 99 mila euro per una significativa presenza sul bimestrale “in-forma”. Di quale forma si parla non si capisce, o almeno il web è privo di tracce significative della società e del bimestrale. Sicuramente sarà un prodotto valido ma è sconosciuto alla rete.

Chi invece ha puntato tutto sulla rete è il portale Diregiovani.it, il progetto nato per informare e collegare le generazioni sul quale il Dipartimento Istituzione e Territorio per l’attività della presidenza ha commissionato video-interviste periodiche a presidente e assessori, videoservizi con approfondimenti e vari spot per un totale di 90 mila e 750 euro. Il contratto è attivo dal 9 gennaio 2012 e si concluderà l’8 gennaio del 2013.

Infine, il più bravo commerciale di Roma, la testata giornalistica Cinque Giorni che garantisce “spazi redazionali il cui contenuto sarà definito dall’Ufficio Stampa” in cambio di 84.700 euro. E questo dall’aprile 2012 all’ottobre 2012. In teoria i giornali elaborano autonomamente i contenuti redazionali, su Cinque Giorni invece li definisce l’Ufficio Stampa della Polverini. Per la cronaca Cinque Giorni è il giornale già nella bufera politica per i contributi concessi dalla Provincia di Roma.

E fin qui gli investimenti giornalistici arrivano a 349.280 euro. Parola del direttore vicario del Dipartimento che ha firmato l’elenco riassuntivo delle spese inviato al segretario generale, Salvatore Ronghi. Se il numero 3 della Regione ha sul tavolo la lista delle spese, sarà difficile poter dire che nessuno sapeva.


Ma apriamo il capitolo più appassionante, quello dei manifesti e dei volantini. A leggere il documento la Polverini è un’importante protagonista della deforestazione del pianeta. Qualche esempio: per convincere romani e laziali a donare il sangue, nei 21 giorni compresi tra il 30 maggio e il 21 giugno ha speso duecentosettantunomila e 803 euro per le affissioni della campagna “Doniamo il sangue”. Non solo volantini, ovviamente, ma anche paginette di giornali, spot radiofonici e siti internet. E questo dopo aver commissionato una campagna a tappeto in occasione della manifestazione “Corriamo insieme per le donne” la cui comunicazione è costata 116.263,80 euro. Qui non solo manifesti ma anche un camper, un po’ di spot e internet. Ma la salute è un valore così alto che merita anche un provvedimento d’urgenza. Per la manifestazione Incontra Salute 2011, tenuta nel 2011 al laghetto dell’Eur, arriva un provvedimento last minute che paga 25 mila euro di affissioni nel 2012. Qualora la Regione volesse replicare, sarebbe opportuno spiegare se si tratta di un errore, oppure un evento del 2011 obbliga alla stampa di manifesti nel 2012. Beato chi ci capisce qualcosa. Sempre last minute il provvedimento per altri manifesti: li merita l’iniziativa “Precari – Il Lazio Regione fondata sul lavoro”. Qui la “R maiuscola” tradisce che si tratta di Lazio istituzione e non di territorio. Il lavoro è quello della tipografia che ha stampato 25 mila euro di manifesti, più i soliti spiccioli.

Poi c’è l’estate e la salute è certamente quella dei bagnanti che sta a cuore alla presidente. Tra spot radiofonici e i soliti manifesti, la campagna Mare Sicuro Estate 2011 si mangia 78 mila euro. Infine, la madre di tutte le affissioni. Tenetevi forte. Oggi, 19 settembre 2012 la discarica di Malagrotta è ancora in funzione, eppure dal 9 luglio al 31 agosto 2011 un oceano di carta invade Roma: Renata con oltre 500 mila euro informa il popolo che il 31 dicembre 2011 chiuderà Malagrotta e questo grazie al pregevolissimo Piano Rifiuti. Chi vuole traccia dei manifesti può andare benissimo a Malagrotta dove sono stati smaltiti e neanche come differenziata. Una notizia fasulla, quella della chiusura, che ci è costata un miliardo delle vecchie lire. Sarebbe educato se i cittadini riavessero indietro il costo della campagna, comprensiva di quanto pagato per lo smaltimento in discarica. Anche perché al mezzo milione di euro di carta straccia, bisogna aggiungere altri 66 mila euro che vengono spesi – sempre in carta non riciclabile e colla – per una campagna sulla differenziata promessa dal Piano Rifiuti. A vedere le cifre sembra che la Regione sia in gara con i cittadini per la produzione di tal quale. Altro che differenziata.

Ma la Polverini non è certo il tipo da fermarsi. Parte il Piano Casa è la Regione lo racconta con 42 mila euro di spot radiofonici. Poi siccome inciampa nel Mibac che lo congela, ecco una nuova spesa da 53 mila sempre per spot radiofonici e citazioni live.

Avanti con la salute e la prevenzione. Quella per raccontare urbi et orbi come le donne possono evitare di curarsi, vale 136 mila e 848 euro ai quali si aggiungono le affissioni sui bus per spiegare il vantaggio dei percorsi veloci nei pronto soccorso per i “codici bianchi e verdi” (24 mila euro) e, infine, pure i bimbi stanno a cuore a Renata: tra il 27 aprile e il 24 maggio di quest’anno 103 mila euro vanno via per spot radiofonici e stampa per promuovere il progetto regionale “Mi state a cuore-kids”.

L’ultima spesa è quella per la solita Estate sicura: nel 2011 è costata 78 mila euro e nel 2012 invece ne sono stati spesi 88 mila per spot radiofonici, affissioni sui bus e banner sui siti internet.

Il resto delle spese è per le agenzie di stampa. Per non annoiare i lettori, rimandiamo al documento complessivo che evidenzia come tutte le spese siano state fatte mediante l’affidamento diretto. Niente gare, nessuna competizione tra i fornitori e neanche uno straccio di concorrenza.

La somma: 3 milioni e 221 mila euro in carta, spot, pubblicità, noleggio di televisioni, giornalisti altro. A ciascuno il suo: Fiorito amava le ostriche, la Polverini i giornalini, le radio e le televisioni. Tutti media insomma che tengono alti i sondaggi e contribuiscono a disegnare una Regione Lazio attenta, puntuale ed efficiente.

 

 
da Affarotaliani.it

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