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Giù le mani dalla Siria! Manifestazione a Milano

“E’ in atto una grande campagna di disinformazione fondata su menzogne per farci accettare la partecipazione dell’Italia ad una aggressione criminale contro un Paese sovrano come la Siria”.
L’incipit dell’appello con cui il Comitato contro la guerra di Milano chiama oggi ad una manifestazione è piuttosto netto. “Giù le mani dalla Siria” è il titolo della manifestazione ma anche di un documento comune elaborato a luglio da numerose organizzazioni, associazioni e reti No War che hanno inteso mettere I piedi nel piatto di un teatro di crisi e di guerra come quello in Siria, ma sul quale la sinistra e I movimenti pacifisti appaiono profondamente divisi al loro interno, con il risultato di un immobilismo preoccupante di fronte agli scenari bellici che si profilano in Medio Oriente e nel Mediterraneo.
“Noi organizzazioni e cittadini di diverso orientamento e differenti sensibilità sentiamo il dovere di chiamare alla mobilitazione contro la minaccia di guerra aperta alla Siria e anche all’Iran, con grave pericolo di estensione del conflitto difficile da prevedere” scrive il comitato milanese che ha promosso la manifestazione di oggi rompendo gli indugi. La manifestazione doveva tenersi in piazza San Babila ma su pressione della Questura si è dovuta spostare in Piazza Fontana sempre alle ore 18.00.
Una manifestazione, quella di Milano, che manda un doppio segnale: quello di uscire allo scoperto con una mobilitazione contro I tentativi di destabilizzazione della Siria e del Medio Oriente da parte della santa alleanza tra Usa, Ue, petromonarchie del Golfo e quello di contrastare i tentativi dei gruppi neofascisti e della destra “eurosiatica” di strumentalizzare la mobilitazione antimperialista. A Roma infatti sempre oggi è prevista una manifestazione sulla Siria con diversi personaggi del mosaico neofascista italiano sulla quale è stato chiesto a personalità come Mons.Cappucci di non partecipare per evitare ogni confusione.
E’ esplicito in tal senso il comunicato con cui la Rete dei Comunisti spiega la sua adesione alla manifestazione di Milano e denuncia quella di Roma: “Mettiamo in guardia quanti si oppongono all’aggressione imperialista contro i popoli del Medio Oriente sull’opera d’infiltrazione delle forze neofasciste. Forza Nuova, Eurasia, Fronte Sociale Nazionale hanno dato il loro strumentale contributo alla realizzazione della manifestazione sulla Siria il 20 settembre a Roma in piazza Montecitorio, insieme a parti della Comunità Siriana che vogliamo credere all’oscuro dell’appartenenza neofascista di alcuni oratori. Quella dei neofascisti è un’operazione che distorce la realtà siriana e fornisce ulteriori elementi ai detrattori della mobilitazione contro l’aggressione al popolo siriano e del fronte di resistenza antimperialista”.
La Rete No War, aderendo alla manifestazione di Milano, segnala anche un’altra contraddizione: “È inammissibile e gravissimo che il mondo, soprattutto quello del pacifismo e di gran parte della sinistra, tentenni, fino all’immobilismo, di fronte ad una vera e propria invasione in atto in Siria – Paese sovrano –  ad opera di forze straniere per nulla interessate alle sorti del popolo siriano, alla sua autodeterminazione, o alle sue richieste di maggiore democraticità”.
Per la Rete dei Comunisti non è solo una questione di immobilismo, il problema sono le chiavi di lettura che divergono e che pesano nell’analisi e nalla mobilitazione “La sinistra eurocentrica è talmente vile e collusa con le compatibilità del suo imperialismo che o giustifica apertamente gli interventi neocoloniali o lavora alla smobilitazione  delle iniziative contro la guerra, dichiarando che non si possono difendere le dittature….. scomode all’occidente” scrive in un comunicato diffuso in questi giorni.
Esiste poi il nodo pesante delle responsabilità dell’Italia in quanto sta avvenendo: “Questa complicità, o nel migliore dei casi subalternità, consente al governo Monti, attraverso il suo Ministro degli Esteri Terzi, di avere una politica aggressiva non solo contro la Siria e l’Iran ma contro i paesi che confliggono con gli interessi dell’UE”. Il comitato milanese contro la guerra traduce questa denuncia anche in obiettivi da perseguire nell’agenda politica del nostro paese “Vogliamo dal Governo Monti, che ha tagliato le pensioni e i diritti dei lavoratori e dei cittadini aumentando invece le spese militari, e dai Partiti che lo sostengono in Parlamento, la cessazione immediata di qualsiasi appoggio esterno ai belligeranti; da subito taglino le spese militari e pongano fine a tutte le missioni all’estero”.
La manifestazione di Milano sembra in qualche modo rispondere in positivo alle sollecitazioni ad uscire dall’immobilismo. Con questo obiettivo si terrà una riunione nazionale il prossimo 30 settembre a Roma, una riunione che vuole essere un momento di confronto tra le diverse strutture che hanno condiviso l’appello “Giù le mani dalla Siria” rispetto allo scenario di guerra del Mediterraneo e che avvertono l’urgenza di una campagna di mobilitazione e di chiarezza su quanto sta accandendo in Siria e Medio Oriente.

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