La notizia era stata anticipata qualche giorno fa dal quotidiano britannico Daily Telegraph. Adesso viene ripresa – e non smentita – dal Sole 24 Ore e dal quotidiano Libero’. Una comando della missione militare in Siria che l’Italia vorrebbe rivendicare in virtù “della stima conquistata dai nostri militari nel Libano meridionale (dove attualmente ci sono1.100 soldati italiani) e dove il generale Paolo Serra è alla guida di Unifil ( Forza di interposizione delle Nazioni Unite in Libano)”.
Per ora, prosegue Libero, le possibilità che si determinino le condizioni di una tregua appaiano molto scarse. Ma secondo quanto riportato domenica dal britannico ‘Telegraph’, Lakhdar Brahimi – che ha ereditato da Kofi Annan l’incarico di inviato speciale dell’Onu e della Lega araba in Siria – sta sondando la disponibilità di alcuni Paesi a inviare propri contingenti di caschi blu. Le indiscrezioni parlano di almeno 3mila uomini. Stati Uniti, Gran Bretagna e Russia – così come molti Paesi arabi e stati confinanti con la Siria – sono stati scartati perchè troppo coinvolti nella guerra civile o considerati non imparziali per il recente impegno bellico in Iraq. Brahimi si sarebbe rivolto a Paesi europei già presenti con propri contingenti nella missione Onu in Libano: Italia, Francia, Spagna e Irlanda. E la Farnesina, osserva Libero, sembra puntare molto al piano di Brahimi.
Il governo italiano ha ribadito anche in un recente convegno alla Camera dei Deputati, che le missioni militari italiane non si discutono, anzi sono decisive per le ambizioni internazionali del paese. Non solo. Nel convegno, tutte le autorità, incluso il Quirinale, hanno affermato che le spese per le le missioni militari sono indifferibili e intoccabili, anche in in epoca di spending review e di lacrime e sangue per sanità, scuola pensioni, servizi sociali.
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alexfaro
Ma in base a quale mandato ONU,l’Italia invierà dei militari,in Siria?
Da quello che mi risulta,la Russia e la Cina porranno sempre il loro veto al CdS x qualsiasi intervento militare internazionale(leggi NATO)in Siria.
Per cui a meno che le 2 nazioni di cui sopra non calino le braghe(come hanno fatto sulla Libia)perdendo così la”faccia”a livello internazionale,diventando(così come lo sono, gli altalenanti USA)alleati cd”inaffidabili”x qualsiasi stato che abbia la ventura di trovarsi,contro gli interessi del cd”blocco occidentale”(USA/UK/UE in testa)
un saluto
Alexfaro