Dove non poterono i processi per corruzione, sfruttamento della prostituzione e quant’altro, potè il fisco. Un pò come successe ad Al Capone. Due giorni fa Berlusconi aveva annunciato il suo “ritiro” dalla politica. Non è bastato. Il salvacondotto deve essere scaduto.
I giudici della prima sezione penale del tribunale di Milano hanno condannato oggi l’ex presidente del Consiglio a quattro anni di reclusione. Ma soprattutto a cinque anni di “interdizione dai pubblici uffici”. Insomma, non può ricoprire alcun ruolo pubblico, presentarsi alle elezioni, fare nulla di “politico” in veste ufficiale.
Una condanna superiore rispetto a quella chiesta dalla pubblica accusa: i pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro avevano infatti chiesto per Berlusconi una condanna a tre anni e otto mesi.
Il collegio presieduto da Eduardo D’Avossa ha anche deciso nei confronti dell’ex capo del governo l’interdizione dai pubblici uffici per una durata complessiva di tre anni. Anche volendo Berlusconi non potrà candidarsi alle prossime elezioni.
In particolare, i giudici milanesi hanno ritenuto Berlusconi responsabile per vicende commesse nel biennio 2002-2003. I reati contestati dalla procura relativi all’anno 2001 sono invece stati giudicati prescritti.
Il numero due della Fininvestm Fedele Confalonieri è stato invece assolto “per non aver commesso il fatto”. “Confalonieri eè moderatamente contento per se’ – ha detto l’avvocato che ha sentito telefonicamente il suo assistito – non lo è per Berlusconi”. Interdetto dai pubblici uffici per 3 anni, l’ex premier, in solido con altri imputati, dovra’ versare la somma di 10 milioni di euro come provvisionale all’Agenzia delle Entrate, che si era costituita parte civile. Si tratta di una provvisionale e il risarcimento complessivo dovra’ essere liquidato in sede civile. Quello che è stato ritenuto il “socio occulto” di Berlusconi, l’imprenditore Frank Agrama, e’ stato condannato a 3 anni di carcere per la vendita di diritti televisivi e cinematografici.
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