Si spendono soldi per allestire passerelle istituzionali, mentre non viene speso un euro per garantire i servizi essenziali.
La presenza dell’a.d. Delle Ferrovie dello Stato Moretti è stata anche l’occasione per esprimere la forte ed incondizionata solidarietà e complicità all’intero movimento NOTAV che, proprio nei giorni scorsi, ha subito l’ennesimo atto repressivo e intimidatorio tramite un vero e proprio teorema che ha inventato accuse pesanti tra arresti, obblighi di dimora e obblighi di firma, per 19 militanti impegnati in questa lotta.
Purtroppo non è né l’ultimo né il solo caso di accanimento repressivo: basti pensare alla brutale “gestione” di piazza del 14 novembre o delle ripetute cariche a freddo e indiscriminate nei confronti dei manifestanti che a Livorno contestavano Bersani. Tutto si inquadra in un generale clima fortemente repressivo volto a criminalizzare qualunque espressione della crescente rabbia sociale, di cui le ultime esternazioni della Cancellieri sono un preoccupante sintomo.
In questo contesto il movimento NO TAV, esempio brillante di una lotta determinata, popolare e legittima, diventa molto spesso l’obiettivo privilegiato di questi attacchi, dimostrando allo stesso tempo la capacità di rispondere colpo su colpo, rompendo i tentativi di isolamento e di distinzione tra “ buoni” e “ cattivi”. Proprio oggi i compagni NO TAV sono scesi in piazza nelle strade di Lione per contestare il vertice Monti-Hollande.
Questa mattina il presidio ha urlato con rabbia tutte ciò, pretendendo dall’ufficio stampa di FS, di far entrare una delegazione nel luogo, ovviamente blindato, in cui si teneva l’inaugurazione, con tanto di ricco buffet. La risposta è stata la solita: schieramento di polizia a difendere un evento ”pubblico”, alla faccia della “democrazia partecipata” millantata dal Sindaco in campagna elettorale, totale indifferenza, da parte delle Ferrovie dello Stato nei confronti delle tematiche e delle rivendicazioni portate in piazza. Non ci stupisce quest’atteggiamento da parte di un’azienda che non esitiamo a definire spietata e disposta tutto quando sul piatto della bilancia vengono posti gli interessi economici. Con quali altri aggettivi raccontare la vicenda del ferroviere Antonini? Anch’essa sottolineata dai cori e dagli interventi degli studenti: il “caso” del ferroviere licenziato dopo aver denunciato le gravissime responsabilità di Ferrovie dello Stato nella tragedia di Viareggio, in cui persero la vita 32 persone e rispetto alla quale proprio Moretti è il principale indagato.
Non saranno indifferenza, intimidazioni e repressione a fermare le nostre lotte e la nostra volontà di smascherare i reali colpevoli della crisi e del peggioramento delle nostre condizioni di vita!
Solidarietà a tutti i compagni colpiti dalla repressione!
Si parte e si torna insieme!
A sarà dura!
Siamo tutti NO TAV!