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Come sbalzare di sella la troika?

Finalmente un incontro in cui si potrà discutere di contenuti e non di contenitori. E’ questo il senso che gli organizzatori dell’assemblea di domani intendono dare all’appuntamento nazionale di Roma.
Il governo dimissionario di Monti ha varato controriforme sociali e assunto vincoli in Italia e in Europa che centrodestra e centrosinistra sono impegnati a mantenere e rispettare come Agenda Monti. Per queste ragioni occorre definire una proposta alternativa che metta in discussione tutti i capisaldi di quell’agenda che, dopo la distruzione delle pensioni, della scuola pubblica, dei diritti del lavoro, annuncia la fine della sanità pubblica e programma nuove devastazioni ambientali da Taranto alla Val Susa. “L’assemblea – afferma Giorgio Cremaschi – nasce dalla decisione di discutere e definire una vera e propria ‘agenda No Monti’, per contrastare l’eredità di questo Governo che rappresenta una vera ipoteca sulle prospettive del Paese, soprattutto per i lavoratori, i disoccupati, i giovani ed i pensionati, colpiti dalle misure antipopolari”. I lavori comiceranno a partire dalle ore 10,00 presso il Centro Congressi Cavour (via Cavour, 50/a, nei pressi della Stazione Termini), e si protrarranno al pomeriggio per consentire un pò a tutte le forze di poter intervenire nel merito della agenda-piattaforma alternativa sulla quale convergere nei prossimi mesi.

L’Agenda No Monti, sulla quale verrà presentata una articolata relazione introduttiva, ruota intorno a quattro punti fondamentali qui sintetizzati:

– Una politica di pace e di rifiuto della guerra, con il ritiro delle truppe da tutte le missioni, il taglio delle spese militari a partire dalla cancellazione degli F 35.

– La disdetta del Fiscal Compact e di tutti i patti di austerità, rigore e massacro sociale assunti in Europa, a partire da quelli di Maastricht e di Lisbona. La messa in discussione della insostenibile politica del debito che costa al paese cento miliardi di soli interessi all’anno. La cancellazione dell’obbligo al pareggio di bilancio inserito a forza in Costituzione.

– La cancellazione delle controriforme sociali e degli accordi di concertazione sindacale (a partire da quello del 28 giugno 2011 e quello recente sulla produttività), la lotta al supersfruttamento del lavoro e dell’ambiente con ingenti investimenti pubblici, finanziati con una tassazione fortemente progressiva di redditi, rendite e patrimoni, per l’istruzione e la ricerca pubbliche, il risanamento ambientale, i beni comuni, il lavoro e il reddito. La rivendicazione della riduzione dell’orario di lavoro e sua redistribuzione a precari e disoccupati.

– La ricostruzione di una democrazia reale e partecipata dai luoghi di lavoro al parlamento, all’informazione, dopo anni e anni di sopraffazione dei diritti e del pluralismo nel nome della governabilità e del modello maggioritario.

L’ assemblea per l’Agenda No Monti svilupperà questi punti fondamentali ed è aperta a tutte e tutti coloro che intendono opporsi alle politiche di Monti oggi e domani e, naturalmente, opporsi anche a chi le sostiene e le sosterrà oggi e domani. L’ ‘Agenda No Monti’ diventa così una piattaforma comune per tutte le forze che intendono opporsi a tale scenario – prosegue Cremaschi – ed impedire che le alternative alla troika, ai diktat dell’Unione Europea e dei mercati finanziari possano diventare la riserva di consensi al rientro in campo del berlusconismo”. “I punti dell’agenda No Monti/No troika – conclude Cremaschi – sono in realtà indigeribili sia per il centro-destra che per il centro-sinistra”. Un chiaro segnale anche alle forze della sinistra e del sindacato che continuano a sentire – solo loro però – un “profumo di sinistra” nella aspettative del Pd e Vendola. Lo chiarisce Emidia Papi, l’altro portavoce del Comitato No Debito, secondo cui “le forze politiche, sindacali e di movimento, che hanno dato vita alla grande giornata del 27 ottobre, riconfermano l’emergenza dell’opposizione di classe contro il peggiore sfruttamento delle classi subalterne mai visto dal dopoguerra ad oggi e chiamano a partecipare alla assemblea del prossimo 15 dicembre, che si terrà presso il Centro Congressi Cavour a Roma per discutere e varare una piattaforma alternativa alle politiche di austerità e massacro sociale e, tanto per essere chiari, senza alcuna velleità elettorale”.

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