Di seguito il comunicato diffuso dal comitato di solidarietà ‘Un caso basco a Roma’:
Questa mattina alcune decine di aderenti al Comitato Un Caso Basco a Roma hanno deciso di far visita alla Ministra Severino, determinati a rispedire al mittente le false accuse che da oltre 6 mesi stanno privando della propria libertà il 32enne militante basco Lander Fernandez Arrinda. Sul caso di Lander, ormai, si è detto e scritto molto; nelle ultime settimane eminenti personalità della politica e della giurisprudenza italiana, giornalisti e organizzazioni in difesa dei diritti umani, hanno preso pubblicamente parola sottoscrivendo un appello che, pubblicato su molte testate del nostro paese, si oppone all’estradizione del giovane basco. Chi in questi mesi ha lottato per la scarcerazione di Lander ha da tempo chiare le ragioni di questo assurdo maquillage: la politica repressiva del governo spagnolo contro i militanti baschi è ad oggi una persecuzione senza frontiere e confini geografici. Domani, infatti, è prevista l’udienza che dovrà pronunciarsi sulla richiesta di estradizione avanzata dall’Audiencia Nacional di Madrid, motivo per cui da settimane i muri di una Roma addobbata a festa sono pieni di manifesti che ricordano il presidio indetto dal Comitato per le ore 9.00 sotto il Tribunale di Piazzale Clodio.
Non è un caso, tuttavia, che oggi la rete solidale con Lander sia venuta qui. Oltre a denunciare tout court la società del controllo e lo stato di eccezione vigenti in Spagna, non possiamo tacere le gravi responsabilità politiche della ministra e dell’intero governo. Che l’autonomia del nostro Parlamento fosse stata sacrificata all’altare della troika della BCE lo avevamo chiaro con l’agenda Monti; che la blasonata sovranità delle nostre istituzioni, tanto più in un caso di palese violazione delle libertà fondamentali, fosse subordinata alle fantasiose ricostruzioni di un governo che tortura i militanti politici ci era ancora oscuro. Avallare i capricci di Madrid è una chiara complicità nella caccia alle streghe architettata dalla nuova Inquisizione Spagnola.
Per questo il processo di estradizione contro Lander è una attacco alla libertà collettive; e per questo facciamo appello a tutte le realtà sociali e democratiche di Roma, affinché si dimostri ancora una volta che contro la repressione nessun@ è solo.
Martedì 8 gennaio, riempiamo Piazzale Clodio!
LANDER LIBERO, LANDER ASKATU!
Per info sul presidio e la campagna:
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