Come Coordinamento Regionale dei Comitati No MUOS apprendiamo della decisione del Governo Regionale, presa in seguito alla seduta di ieri delle commissioni dell’Assemblea regionale siciliana all’Ambiente e alla Sanità, di dare mandato all’assessore al Territorio e Ambiente, Mariella Lo Bello, di revocare le autorizzazioni concesse nel giugno 2011 per la realizzazione del MUOS di Niscemi, sistema di antenne e telecomunicazioni satellitare della marina militare Usa. Riunione alla quale, peraltro, hanno partecipato alcuni nostri attivisti mentre in contemporanea, fuori da Palazzo dei Normanni, dove si svolgeva il lavoro delle commissioni, un nutrito presidio composto dalle “Mamme No MUOS” e da un centinaio di No MUOS contestava la timidezza e reticenza del governo regionale in materia e ricordava a tutti la volontà popolare di revoca delle autorizzazioni.
Per quanto apprezziamo questa dichiarazione, che per ora resta puramente di intenti ma che speriamo si traduca subito in concreti e conseguenti atti amministrativi, considerate anche le prese di posizione assunte fino ad ora dal governo nazionale, in particolare le gravissime esternazioni del ministro Cancellieri che dichiarava il sito del Muos “area di interesse strategico per la difesa nazionale”, riteniamo sia necessario non abbassare ancora la guardia.
Ad oggi si è effettivamente pervenuti al blocco dei lavori solo quando gli attivisti No Muos hanno messo in atto la “revoca dal basso” dei lavori della base. Ricordiamo inoltre alle autorità del Governo Regionale che esse restano ancora controparte del Comune di Niscemi nel procedimento da questo avviato per la revoca delle autorizzazioni amministrative giudizio pendente al TAR di Palermo numero 1864/2011: se l’intenzione della regione è veramente quella di bloccare i lavori e revocare le autorizzazioni è un palese conflitto di interessi rimanere parte in causa contro il Comune nel suddetto procedimento. L’azione concreta degli attivisti, dei cittadini, è quindi ancora ora l’unica reale azione di opposizione al Muos, rimanendo le istituzioni ad un livello di dichiarazioni d’intenti finora priva di ogni incidenza pratica. Non è un caso che fino ad oggi i comitati No MUOS e gli attivisti del presidio permanente siano stati costretti ad usare i loro corpi per fermare camion e operai diretti alla base MUOS. Ribadiamo ancora una volta che la nostra lotta non si esaurisce con lo smantellamento del MUOS, ma continuerà fino alla completa dismissione delle 46 antenne NRTF funzionanti all’interno della sughereta di Niscemi, già da troppo tempo causa di malattie e malessere per gli abitanti delle zone circostanti.
Per tutti questi motivi, da parte nostra, l’attività del presidio non può che continuare, mettendo in atto quotidianamente il blocco dei mezzi in entrata e in uscita dalla base e tutte le altre iniziative di lotta al MUOS. Fra tutte vogliamo rammentare:
—La campagna nazionale per acquistare il terreno del presidio permanente di pace e democrazia. Per ogni contributo, anche modesto, utilizzare il c/c di Banca Etica, IBAN: IT88Y0501812101000009000673, intestato a Miceli Marino e Rinnone Sandro, indicando la causale “acquisto terreno presidio”.
—La manifestazione nazionale indetta per il 30 marzo a Niscemi
Ad oggi si è effettivamente pervenuti al blocco dei lavori solo quando gli attivisti No Muos hanno messo in atto la “revoca dal basso” dei lavori della base. Ricordiamo inoltre alle autorità del Governo Regionale che esse restano ancora controparte del Comune di Niscemi nel procedimento da questo avviato per la revoca delle autorizzazioni amministrative giudizio pendente al TAR di Palermo numero 1864/2011: se l’intenzione della regione è veramente quella di bloccare i lavori e revocare le autorizzazioni è un palese conflitto di interessi rimanere parte in causa contro il Comune nel suddetto procedimento. L’azione concreta degli attivisti, dei cittadini, è quindi ancora ora l’unica reale azione di opposizione al Muos, rimanendo le istituzioni ad un livello di dichiarazioni d’intenti finora priva di ogni incidenza pratica. Non è un caso che fino ad oggi i comitati No MUOS e gli attivisti del presidio permanente siano stati costretti ad usare i loro corpi per fermare camion e operai diretti alla base MUOS. Ribadiamo ancora una volta che la nostra lotta non si esaurisce con lo smantellamento del MUOS, ma continuerà fino alla completa dismissione delle 46 antenne NRTF funzionanti all’interno della sughereta di Niscemi, già da troppo tempo causa di malattie e malessere per gli abitanti delle zone circostanti.
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