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Siamo tutti Chokri Belaid. Manifestazioni anche in italia

Nella capitale la sezione italiana del Fronte Popolare Tunisino aveva convocato un sit in per protestare contro l’omicidio del compagno Chokri Belaid invitando tutte le forze solidali a partecipare. Già dalle 10.00 la cancellata di fronte all’ambasciata si è riempita di bandiere tunisine, di foto di Chokri Belaid, di striscioni e cartelli. Tra quelli italiani le bandiere della Usb, dei Cobas, della Lega Ambiente e lo striscione della Rete dei Comunisti. Un grande cartello in particolare ritraeva i volti dei giovani e giovanissimi uccisi o scomparsi durante questi due anni in Tunisia dopo la caduta del regime di Ben Alì. La rabbia è molta, gli slogano rabbiosi. A un certo punto, soprattutto i più giovani tra i manifestanti hanno cercato di attraversare la strada e arrivare a ridosso dell’ambasciata costringendo la polizia ad un intervento per respingere il tentativo. Tornati sul marciapiede sono iniziati alcuni interventi: i rappresentanti del Fronte Popolare hanno ribadito i loro obiettivi, tra i quali lo scioglimento dei “Comitati per la salvaguardia della rivoluzione” (veri e propri gruppi squadristi al servizio del governo) e le dimissioni dell’esecutivo, una inchiesta vera e trasparente sull’assassinio di Chokri Belaid. Sono poi intervenuti un giovane palestinese, la Rete dei Comunisti, i Giuristi Democratici, il Comitato No Debito.
Alcuni attimi di tensione si sono registrati tra le varie anime della comunità tunisina, soprattutto quando alcuni sostenitori del precedente regime di Ben Alì hanno tentato di trovare posto dentro la protesta contro il nuovo governo del partito religioso Ennhada. Un momento drammatico c’è stato quando è intervenuta la madre di uno dei giovani desaparecidos. Con la foto del figlio in mano il suo è stato un intervento carico di disperazione ed esasperazione al termine della quale è svenuta. Solo l’intervento di una compagna palestinese, medico, ha evitato una fine drammatica dovuta ad arresto cardiocircolatorio. La donna è stata poi portato via in ambulanza. Il sit in di Roma si è sciolto intorno alle 14.00.

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