Aumentare le tasse universitarie e introdurre ”un sistema di prestiti per studenti con rimborso condizionato al reddito”. E’ una delle raccomandazioni all’Italia – di cui il prossimo governo, qualunque sia, c’è da giurare che terrà conto – contenute nel rapporto Ocse ‘Going for Growth’. Che di fatto chiede alla classe politica italiana di rendere ancora più selettiva l’istruzione superiore e di obbligare gli studenti che non hanno le sufficienti risorse economiche a indebitarsi con le banche, così come avviene negli Stati Uniti.
Proprio oggi, per dire l’ennesimo ‘no’ ai tagli alla scuola pubblica e al welfare e per mandare un segnale chiaro ai partiti impegnati nella campagna elettorale alcuni collettivi studenteschi e gli studenti di numerose scuole superiori sono scesi in piazza in alcune città italiane nella prima giornata di mobilitazione dall’inizio dell’anno.
A Palermo gli studenti si sono concentrati davanti al Teatro Massimo per poi sfilare in corteo verso via Maqueda. La manifestazione, promossa dal “Collettivo Autonomo Fuori Controllo”, ha visto la partecipazione di alcune centinaia di studenti che hanno manifestato dietro uno striscione che recitava “Pd, Pdl, Monti – stessa scuola azienda!”. Con la loro protesta, i manifestanti sottolineano la loro volontà di opporsi “alla farsa delle elezioni, portando la nostra rabbia in piazza, perché l’esperienza quotidiana ci insegna che ben poche sono le differenze tra i partiti che competono alle elezioni”. “Non votare (o semplicemente non riconoscere l’istituzione delle elezioni, dato che molti di noi non hanno ancora accesso al voto) è solo una piccola espressione di ciò che è un disegno molto più ampio e ricco”. Arrivati davanti alla sede del Comune i manifestanti hanno bruciato un carrello della spesa vuoto e tre fantocci raffiguranti Monti, Bersani e Berlusconi.
A Pisa invece gli studenti medi hanno realizzato un blitz contro il Pd. Alcune centinaia di manifestanti hanno sfilato per le vie del centro della città toscana scandendo slogan contro le politiche di austerità, poi il corteo ha deviato dal percorso originario e ha raggiunto la sede della federazione pisana del Partito Democratico lanciando uova e vernice rossa contro la facciata e la porta d’ingresso. Gli studenti, prima di proseguire il corteo, hanno anche attaccato a una cancellata adiacente l’ingresso della sede del Pd uno striscione con la scritta: ”L’alternativa è nella lotta, non nei seggi elettorali”.
Vernice rossa e uova anche a Bologna, ma in questo caso contro una filiale del Monte dei Paschi di Siena, ribattezzata per l’occasione ‘Monte dei Loschi’ con un cartello. Il corteo, composto da alcune centinaia di studenti é partito dalla zona della stazione centrale. Prima di arrivare alla filiale della banca, in Via Rizzoli, avevano lanciato uova contro altri istituti di credito in via Indipendenza e strappato alcuni manifesti elettorali. Poco dopo gli studenti hanno scritto ”L’alternativa è nella lotta” con vernice verde sulla porta della sede elettorale di Fli.
Mattinata di protesta anche per gli studenti delle scuole superiori a Torino. Alcune centinaia di studenti, chiamati in piazza dai collettivi autonomi, sono partiti poco prima delle 10 da piazza Arbarello e hanno sfilato per le vie del centro cittadino fino a Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, dove il corteo si è poi sciolto. Gli studenti hanno scandito slogan di protesta contro i principali candidati premier. Ad aprire il corteo uno striscione che recitava: “L’alternativa è nella lotta, non nei seggi elettorali”. Contestazioni e lanci di uova si sono registrati quando i manifestanti sono passati davanti la sede dell’Ufficio scolastico regionale del Miur, in via Pietro Micca. Al centro delle contestazioni i partiti e i loro candidati, soprattutto Monti, Bersani e Berlusconi: “Non ci rappresenta nessuno”, è stato uno degli slogan più scanditi dagli studenti, che prima di arrivare in piazza Castello hanno preso di mira con lanci di uova e vernice la sede elettorale della Lista Monti, protetta da un ampio schieramento di polizia, e una volta arrivati in piazza hanno dato fuoco ad alcuni manifesti elettorali di politici di tutti gli schieramenti. Nel mirino di alcuni gruppi che erano nel corteo anche le banche: una filiale dell’Unicredit in via Po è stata sanzionata con scritte e lanci di uova.
Corteo studentesco anche a Bergamo, dove circa 300 ragazzi e ragazze hanno sfilato contro i tagli all’istruzione. La manifestazione si è svolta dalla stazione ferroviaria fino al municipio, aggregando anche una signora di 80 anni diventata subito la beniamina degli studenti. ”Lasciateli passare, non vedete come lo Stato ci sta riducendo?”, ha detto ai poliziotti schierati davanti al corteo. Alla fine la signora Carla, è stata abbracciata e ringraziata per il sostegno dai giovani. Gli stessi cori sono stati rivolti dai ragazzi anche a due sposi che stavano entrando a Palazzo Frizzoni, sede del municipio di Bergamo, proprio quando il corteo è giunto davanti al comune. Dopo un iniziale imbarazzo degli sposi, i ragazzi hanno urlato ”Auguri”, seguito da uno scrosciare di applausi.
Migliaia di studenti romani – ma anche quelli provenienti dal litorale e dall’hinterland – si sono dati appuntamento a Piramide per manifestare “Contro i tagli alla scuola, crisi e austerity”. Poi il corteo dei collettivi degli studenti autorganizzati, indetto a livello nazionale dalla rete StudAut, ha marciato lungo un percorso non annunciato alla Questura, e quindi a sorpresa, concordato con le forze dell’ordine durante la mattinata, volta per volta, passando per Piazza Montecitorio e poi in via Arenula. Tra gli slogan della manifestazione il più gridato è stato “non ci rappresenta nessuno” mentre lo striscione che ha aperto la marcia riportava la scritta: “Non potete fermare il vento, ci fate solo perdere tempo”. Arrivati a Montecitorio passando per largo Argentina, i manifestanti si sono poi incamminati verso via Arenula per sciogliere il coreo sotto il ministero della Giustizia, teatro del lancio di lacrimogeni dall’ultimo piano proprio contro gli studenti il 14 novembre.
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