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Lander è in galera, in Spagna. Non dimentichiamolo

L’attivista basco Lander Fernandez è stato consegnato ieri dalla polizia penitenziaria italiana nelle mani dei suoi carcerieri spagnoli. Dopo esser stato trattenuto per alcune ore all’interno degli uffici della Questura centrale di Roma – al di fuori della quale c’era un folto presidio di solidarietà che poi si è trasformato in corteo selvaggio nelle strade del centro di Roma – la trattativa tra gli avvocati e alcuni parlamentari di diversi gruppi con il governo italiano sulla possibilità di rinviare di qualche settimana l’estradizione chiesta da Madrid si è improvvisamente interrotta. E le promesse della stessa Ministra Paola Severino e dei suoi funzionari si sono rivelate prive di fondamento, se non strumentali. Scrivono infatti alcuni attivisti sul profilo face book del comitato ‘Un caso basco a Roma’:
“La giornata di ieri ci ha lasciato un’amarezza infinita. Non sono state però 12 ore per le strade di una città ovattata dalla pioggia e dal finto shopping del sabato a provarci. Non sono state le bugie di funzionari dello stato le cui funzioni sono incomprensibili a lasciarci svuotati. Non ci hanno rattristato l’ incompetenza ed il disinteresse di ministri e presunti diplomatici, spaventati dalle minacce di uno dei pochi stati che ha un peso politico ed economico inferiore al nostro. E’ stato tutto questo, unito alla rinnovata consapevolezza che se credi nella giustizia sarai giustiziato.
Questa amarezza la terremo dentro di noi, insieme al sorriso di Lander mentre esce di casa, insieme alle parole della sua compagna Irati, insieme alla straordinaria dignità e al composto silenzio della madre. Tutto questo terremo dentro di noi e sarà quello che non ci farà mai venir meno la voglia di lottare”. Da ciò che è stato possibile sapere Lander è arrivato a Madrid ieri nel tardo pomeriggio, a bordo di un aereo militare, ed è stato immediatamente rinchiuso nel carcere di Soto del Real, a pochi chilometri di distanza da Madrid (ma ad alcune centinaia di chilometri da Bilbao, la città dove vivono parenti e amici dell’attivista basco) all’interno del quale sono rinchiusi alcuni altri prigionieri politici baschi. Lunedì mattina dovrebbe passare per l’Audiencia Nacional, il tribunale speciale antiterrorismo ereditato direttamente dal regime franchista che lo accusa di aver partecipato nel 2002 ad una manifestazione indetta dal movimento indipendentista durante e di aver preso parte al danneggiamento di un autobus vuoto e parcheggiato. Un ‘gravissimo crimine’ per il quale Lander rischia 5 anni di carcere.

Ieri il Comitato ‘Un caso basco a Roma’ ha diffuso un nuovo comunicato su quanto avvenuto durante la giornata, annunciando nuove mobilitazioni sul caso di Lander e all’interno di una più generale battaglia per la liberazione dei prigionieri politici baschi.
“Oggi Lander è stato estradato. Per un anno il nostro comitato ha combattuto perché fossero rispettati i suoi diritti, mobilitandosi e sensibilizzando l’opinione pubblica con rabbia e determinazione. Interrogazioni parlamentari, appelli e articoli di denuncia sulla stampa, dibattiti sui temi della prigionia politica e sulla tortura nei Paesi Baschi, azioni pubbliche di protesta.
Tutto questo è stato fatto per denunciare il pretestuoso stato di eccezione adottato dallo Stato spagnolo contro i militanti politici baschi. Un’anomalia che lo Stato italiano ha tacitamente avallato costringendo Lander a dieci mesi di domiciliari e infine riconsegnandolo a uno Stato più volte ammonito da organismi internazionali e dall’UE per gli atroci trattamenti riservati a chi abita le sue carceri.
Nonostante l’impegno e la costanza della nostra lotta, Madrid ha potuto perpetrare l’ennesima operazione repressiva, le cui fondamenta non risiedono nel vizio giuridico ma nel pregiudizio politico.
Lander ora è a Madrid; nulla sappiamo circa le sue attuali condizioni e l’udienza del suo processo. Ciò che possiamo dare per certe sono la passione umana e la tenacia politica che continueranno ad animare la nostra campagna, la cui riuscita non sarà la sola liberazione di Lander, ma l’amnistia per tutti i prigionieri politici baschi costretti nelle carceri spagnole e francesi in condizioni disumane e prive di dignità”.

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