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Roma. La destra contro il Sindaco dopo le cariche della polizia

E’ tensione tra il sindacato di destra di polizia Ugl e il sindaco di Roma, Ignazio Marino dopo le manganellate gratuite degli agenti contro i manifestanti del movimento di lotta per la casa lunedi scorso. “Le dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Roma sugli scontri rappresentano l’ennesimo attacco gratuito nei confronti delle forze di Polizia – ha dichiarato in una nota il segretario provinciale dell’Ugl polizia di Stato di Roma, Massimo Nisida – chiamate a fronteggiare tensioni sociali provocate dai vuoti lasciati dalla politica e poi aprioristicamente criticate dalle stesse istituzioni che le hanno investite del difficile ruolo di garantire l’ordine pubblico”. La dinamica dei fatti – documentati da diversi video – non sembra scalfire la posizione del dirigente del sindacato di destra. “Pur essendo a conoscenza del dramma abitativo che interessa in misura crescente la Capitale, riteniamo intollerabile che un esponente delle istituzioni, chiamato a rappresentare tutti i cittadini, abbia dichiarato solidarietà soltanto ai feriti tra i manifestanti e non tra le forze di Polizia – prosegue Nisida -, sempre più spesso chiamate a svolgere il difficile compito di ammortizzatore delle tensioni sociali”. E’ una interpretazione dell’ammortizzazione sociale piuttosto singolare quella esposta dal dirigente della Ugl-polizia di stato.
Non ci sono state solo manganellate gratuite e violente contro una manifestazione autorizzata ma bloccata per tutelare una manifestazione non autorizzata di un gruppo di fascisti. C’è una ragazza con la testa rotta, altri sei manifestanti contusi dalla manganellate e c’è un agente polizia che pronuncia ripetutamente “Ti ammazzo!” diretto ad un manifestante. Nella concitazione c’è scappata anche la contusione ad un funzionario di polizia colpito da una bottiglietta d’acqua.

Guarda il video con l’agente che minaccia il manifestante dicendogli “Ti ammazzo!!”. Nel numeratore temporale guarda da 05.41 a 05.34
http://video.corriere.it/corteo-il-diritto-casa-ferita-ragazza/533ca060-e271-11e2-b962-140e725dd45c

Il questore di Roma, Della Rocca, ha fatto sapere di aver disposto “accurati accertamenti volti a delineare l’esatta dinamica e le circostanze del ferimento della manifestante e del funzionario di polizia”, durante i fatti di lunedì pomeriggio sotto al Campidoglio al termine del corteo dei movimenti per il diritto alla casa. A proposito della richiesta di accertamenti avanzata tanto dal questore quanto al sindaco, l’Ugl ha sottolineato: “Vogliamo inoltre tranquillizzare il sindaco – conclude la nota – sul fatto che sarà fatta piena luce sulle dinamiche di quanto avvenuto, e rassicurarlo su due punti: è la prassi fare inchieste su quanto avviene nelle piazze, inoltre esistono procedure di verifica e controllo trasparenti ed efficaci su quanto accade in occasione delle manifestazioni pubbliche”.
Alla luce dei recenti fatti di Terni c’è da auspicarsi che questa volta la versione ufficiale affermi che la ragazza ferita sia stata colpita da un ombrello: lunedi a Roma era sereno e il sole spaccava le pietre. Ecco, il problema è proprio questo: le inchieste e gli accurati accertamenti interne non portano mai o solo raramente a conclusioni trasparenti ed efficaci, utili per evitare accanimenti e violenze gratuite nelle piazze e nella gestione dell’ordine pubblico. Dai video emerge piuttosto chiaramente – come in altre occasioni – la frequente difficoltà dei funzionari di piazza nel tenere a bada i propri uomini in divisa. E’ successo spesso, molto spesso, troppo spesso.

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2 Commenti


  • Michele DOnofrio

    non c’è dubbio che le guardie facciano uno sporco lavoro. Ma il dirigente un po’ di verità la dice. I capoccioni politici generano una determinata situazione e poi, per arginare le proteste contro le loro “politiche” chiamano le forze del disordine che, al momento opportuno, si vedono pure scaricate. Ben gli sta, alle forze del disordine, che accettano un lavoro da sicario. Ma il pesce puzza sempre dalla testa


  • savioun

    e la testa si chiama Alemanno, poi sempre casualmente il sindacato è quello di cui era segretaria la Poverini

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