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Amici e nemici di Marchionne

Mentre la Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha compiuto un inaspettato atto di coraggio dicendo no all’invito di Marchionne di partecipare ad una cerimonia nello stabilimento Fiat di Atessa, giungono alcune dichiarazioni di un altro esponente di Sel, Giorgio Airaudo, molto più indulgenti sulla Fiat e molto velenose contro gli “estremisti” che avrebbero ostacolato il negoziato con Marchionne , anche dentro la Fiom.
E’ venuto il momento di mettere da parte gli estremismi e riprendere il filo del confronto in fabbrica, finalmente con regole certe”. Sono queste le parole di Giorgio Airaudo, oggi parlamentare di Sel e fino a pochi mesi fa dirigente della Fiom. Commentando la sentenza della Corte Costituzionale che ha dato torto alla Fiat, Airaudo ha rilasciato una intervista a la Repubblica che la dice lunga sul perchè la Fiom sia riuscita a disattendere le molte aspettative che pure aveva seminato. “E’ normale che nei rapporti tra Fiat e sindacati ci siano fasi negoziali e fasi conflittuali. Se la Fiat non vuole la divisione non c’è divisione nemmeno tra i sindacati. Ho sempre pensato che ci dovesse essere un ritorno alla contrattazione in Fiat. Questa possibilità c’è sempre. Ha bisogno di relazioni e di tempo. Con il supporto di una legge chiara sulla rappresentanza. In questi anni la politica ha abbandonato sia la Fiom che la Fiat. Magari alla Fiat conveniva. Ai lavoratori no. Penso che sia stato un errore. In questa vicenda gli estremismi hanno fatto solo danni e la politica non ha fatto il suo mestiere”.
Quali sono stati gli estremismi della Fiom? Si incuriosisce l’intervistatore. E qui Airaudo la dice tutta: “Io ho scelto una parte e mantengo quella coerenza. Per cui tendo a sottovalutare gli estremismi della mia parte. Ma ci sono stati”.
Al contrario, Laura Boldrini, anche lei esponente di Sel e Presidente della Camera, sorprende in positivo. In una lettera inviata a Marchionne, la presidente della Camera ha detto no alla “gara al ribasso sui diritti” e spiega che per “impegni istituzionali già in agenda” non può accogliere l’invito alla cerimonia del 9 Luglio in Val di Sangro, dove l’amministratore delegato della Fiat la aveva invitata per una cerimonia. ”Per ogni fabbrica che chiude e per ogni impresa che trasferisce la produzione all’estero, centinaia di famiglie precipitano neldisagio sociale e il nostro sistema economico diventa più povero e più debole nella competizione internazionale” ha scritto l’esponente di Sel nella lettera. La Presidente della Camera sottolinea come “le vecchie ricette hanno fallito e ne servono di nuove. E’ necessario percorrere la via della ricerca, della cultura e dell’innovazione. Una via che non è in contraddizione con il dialogo sociale e con costruttive relazioni industriali: non sarà certo nella gara al ribasso sui diritti e sul costo del lavoro che potremo avviare la ripresa”.  Brava Boldrini, pessimo Airaudo.

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