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Tensione ai funerali del criminale nazista Priebke

Funerali Priebke: ad Albano proteste e scontri

Ad Albano, provincia di Roma, ci sono momenti di fortissima tensione tra i manifestanti antifascisti che protestano contro i funerali di Priebke e gruppi neofascisti. I due gruppi si stanno fronteggiando davanti alla chiesa San Pio X di Albano, una chiesa dei fondamentalisti cattolici lefebvriani dove si svolgono i funerali di Priebke. I poliziotti in tenuta anti-sommossa, li separano con grande difficoltà. I gruppi fascisti fanno il saluto fascista e gridano “boia chi molla”. Slogan antifascisti replicano a tono. Intorno alle 17.30 il carro funebre con la salma di Priebke era riuscito ad oltrepassare il cancello e ad entrare a stento nella chiesa, assediato dai manifestanti che urlavano “assassini” e “boia”. L’auto è stata danneggiata da calci e pugni. Il carro funebre di Priebke era accompagnato da sei auto. 

Una scelta irresponsabile del prefetto Giuseppe Pecoraro – dunque, con tutta evidenza, del governo Letta, di cui è il rappresentante sul territorio – che ha scavalcato il parere contrario di Vaticano, sindaco e altre istituzioni; arrivando addirittura a rimediare un pretuncolo filo-nazista (della setta dei lefebvriani) disposto e bendisposto a officiare la cerimonia funebre. I lefebviani sono guidati dal vescovo Richard Williamson, recentemente riabilitato da papa Ratzinger, che è arrivato a dichiarare: “le camere a gas? mai esistite”.Un altro esponente di questa setta reazionaria, don Floriano Abrahamowicz, nel frattempo, si faceva intervistare per affermare che “Priebke era un amico e lo considero un cristiano cattolico, un soldato fedele, unico caso di innocente dietro le sbarre. E non era nazista ma semplicemente un poliziotto della sua epoca”. Abrahamowicz  ha anche annunciato che sabato terrà una messa in sua memoria a Treviso. Ci auguriamo che anche lui riceva la stessa accoglienza che gli ha riservato Albano.

Davanti alla “chiesa” infatti, oltre agli antifascisti locali (i Castelli Romani hanno una lunga storia di Resistenza, dall’inizio del fascismo fino alla sua caduta, con epicentro Genzano; ma la stessa Albano è medaglia d’argento), anche i neonazisti che tanto stanno a cuore alla “politica di palazzo”.E così si sono presentati vecchi catorci come  Maurizio Boccacci, leader della formazione di estrema destra Militia (un altro nome del disciolto “movimento politico”). “Una nostra piccola delegazione composta da 5 o 6 persone al massimo entrerà nella struttura per partecipare ai funerali privati di Priebke. Siamo qui per ricordarlo perché fa parte del nostro mondo”, ha detto. Braccia rubate ai lavori forzati, insomma.

 

Il sindaco di Albano, Nicola Marini, aveva emesso un’ordinanza che vietava il passaggio della salma sul territorio comunale. Il prefetto di Roma, però,  l’ha subito revocata. Mentre è ancora in corso “il rito”, il sindaco ha voluto far sapere che “La salma ritornerà subito a Roma, per la cremazione”.Non c’è posto per un boia, su questi colli.

In tarda serata il prefetto ha revocato la sua stessa ordinanza. Il funerale non c’è stato (il prete se n’è andato perché, come deciso dall’avvocato Giachini, non erano stata fatte entrare le poche “teste rasate” che nel frattempo, fuori, provavano ad aggredire la folla dgli abitanti inferociti).Poi, in piena notte – mentre a Roma iniziavano le cerimonia per il 70° anniversario del rastrellamento del Ghetto – la decisione di trasferire la bara nella zona di Pratica di Mare, sul litorale laziale, dove c’è un aeroporto militare. Più facilmente “difendibile” dalla rabbia popolare; il che dimostra come ci sia il governo del democristiano Letta dietro questa giornata di fango sull’Italia antifascista.

Una figura immonda. Non è la prima, non sarà l’ultima.

Una vittoria dell’antifascismo, rimasto valore popolare. Vergogna assoluto sul governo e gli apparati dello Stato che hanno messo lo zampino in questa vicenda.

 

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