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Ungheria rivaluta il nazismo, Elie Wiesel restituisce onoreficenza

Il Premio Nobel per la pace Elie Wiesel, 83 anni, sopravvissuto all’Olocausto nazista e noto scrittore di origine ebraico-ungherese naturalizzato negli Stati Uniti, ha annunciato in una lettera al presedente del Parlamento ungherese Laszlo Koever di voler rinunciare a un’alta onorificenza datagli nel 2004 da Budapest.
Wiesel ha spiegato la rinuncia con la rinascita in Ungheria del culto di personaggi nazisti. Nella lettera – pubblicata oggi sul giornale Nepszabadsag – Wiesel si dice in particolare molto preoccupato e indignato dal fatto che il presidente del Parlamento ungherese e dei responsabili del governo attuale abbiano partecipato recentemente al funerale in Transilvania (regione natale di Wiesel) di Jozsef Nyiroe, uno scrittore di ideologia nazionalista e fascista, e che in molti comuni in Ungheria si inaugurino monumenti a Miklos Horthy, capo dello stato prima della seconda guerra mondiale, e alleato di Hitler e Mussolini. Autori nazionalisti e fascisti ormai fanno parte dei programmi di studi obbligatori nelle scuole ungheresi. ”E’ chiaro che le autorità attuali fanno di tutto per riscrivere la storia ungherese e cancellare la responsabilità dei governi di quell’epoca nella deportazione di centinai di migliaia di ebrei ungheresi nei campo di sterminio. Per me, tutto ciò é inaccettabile, perciò rinuncio all’onorificenza accordatami a Budapest nel 2004, che vi restituisco”, ha scritto Wiesel.

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