Polveri sottili dal cantiere. Dalla val Clarea ai polmoni è un attimo.
Ora il cantiere dell’alta velocità valsusina non è solo più il cantiere della Clarea, ma da poco più di due settimane si è “idealmente” allargato su tutta la lunghezza della valle, abbracciando per par conditio tutte le anime che la contengono, quelle del no e quelle del sì alla grande opera.
Peccato però che questo abbraccio assomigli più alle spire di un serpente affamato. La ragione? Le polveri che quotidianamente si alzano dalla piana della talpa Gea (mai nome sarebbe parso più appropriato), polveri fatte di roccia sbriciolata, roccia consegnata alla vista ma assolutamente anonima… impossibile vederci i minerali delle quali è composta, anche nel sito di stoccaggio, simile a una grande formaggiera aperta all’aria anch’essa.
Nel gran lavorio le polveri della galleria, delle rocce, per ore si alzano fitte verso la Maddalena, l’autostrada, lentamente superano la collinetta e si spandono lungo la valle che, accogliente, le miscela con lo smog presente, le trattiene sul fondovalle e le fa scorrere a seconda del giorno e della notte in una ininterrotta onda d’aria… su e giù, su e giù, pronte per entrare, essendo finissime, impalpabili ma ben percepibili se penetrate in bocca, a scendere nei polmoni, attraverso la pelle, nel sistema circolatorio.
Cantiere magico… tempo addietro vi è stata una moria di pesci a valle ma a nessuno è stato dato di conoscerne il perché… e uno stress da rumore forse non è così devastante per troterelle che hanno sempre potuto vantarsi per l’acqua cristallina in cui si trovavano a vivere… Poi pozze in prossimità di trivelle messe sottoterra… Ora le polveri. Queste per tutti. Medici onesti e capaci, da tempo stanno parlando di polveri e malattie… E non si tratta certamente di persone dedite a proclami terroristici…
In tanta nebbia si è aperta anche la strada a fianco del cantiere lungo il Clarea e per farlo si è messa a nudo una bella fetta delle terre riportate per la sicurezza dei pilastri dell’autostrada. Interessante osservare gli strati, le varie “pezze” di tessuto plastificato e di terra riportata, una sorta di “tiramisù” dall’aria non certo molto rassicurante… Con briciole di tessuto e di terre spalmate lungo tutta la nuova strada (autostrada, viste le dimensioni).
da http://www.tgvallesusa.it
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa