Bisogna sempre ringraziare chi – anche involontariamente – contribuisce a far chiarezza. Questa intervista altamente trash fatta da Libero a tale “dotto Bonilauri”, qualificato come “ultra-socialista” direttore di Stato e Potenza, fa parte del genere involontario.
Era stata infatti congegnata in modo da giustificare una collocazione ultra-abusiva di questo sitarello fascista, con rivista acclusa, nel campo “rivoluzionario” d’estrema sinistra, tendenza “rossobruna”. Purtroppo per il giornale, il giornalista e l’intervistato, il tema scelto – ammettere o no gli immigrati nell’esercito e solo dopo attribuirgli la cittadinanza italiana – è di quelli che proprio non possono impedire a un fascista di manifestarsi per quel che è.
Anni di lavoro passati a cercare di accreditarsi come su “quest’altra sponda” buttati via in un solo articolo… Fanno quasi tenerezza. Quasi. Se date un’occhiata di sfuggita al sito di “informazione socialista” con quel nome vi sembrerà di essere caduti nella cantina in cui era rinchiuso il comandante Petar in Underground: iconografia anni ’50, grandi foto di Lukashenko, dei leader coreani (del Nord, ci mancherebbe), cinesi, di tutti i “diavoli islamisti” che hanno l’ardire (“socialista”?) di contrapporsi agli Stati Uniti; nonché un po’ di (in)sano “antieuropeismo” nostalgico della sovranità nazionale (Stato come Potenza, del resto, che volete farci…); persino la frequentazione esibita (e sciaguratamente concessa in vita) con lo scomparso Costanzo Preve.
Ma basta grattare appena un po’ sotto la patina iper-socialista (“reale”?) per trovare il fascista che insegue un “ordine euroasiatico” capace di contrapporsi all’odiato yankee. Bisogna ringraziare Libero, insomma, per aver sbadatamente grattato la vernice proprio lè dove voleva mettere del fissante.
C’è ancora un sacco di gente che, per ignoranza o fissazione ideologica, confonde l'”antimperialismo” con l'”antiamericanismo”. Ignorando, appunto, che l’imperialismo è “una fase del capitalismo”, non un paese più aggressivo e guerrafondaio di altri. E certo gli Stati Uniti – l’America per fortuna è un continente, non una nazione, abitato da ben altri popoli e culture – non sono secondi a nessuno quanto ad aggressività.
Ci auguriamo di non dover più avvertire – d’oggi in poi – che i “rossobruni” sono “rossi di fuori, ma neri nei cervelli” (proprio come certi piccisti-“ravanelli” di tanti anni fa erano “bianchi” ovvero democristiani; basta vedere com’è finita, con Renzi e Letta a dettare la danza…)
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L’ultra-socialista: “No agli immigrati nelle Forze Armate”
Bonilauri (Stato e Potenza) contro tutti: “Non vogliamo un esercito di mercenari, non siamo mica gli americani. La Kyenge fa solo propaganda”
Da uomo di sinistra non si sente d’accordo con le politiche di solidarietà del ministro Kyenge?
“Per prima cosa il sottoscritto è socialista, non certo di sinistra. Per quanto riguarda la Kyenge lei non applica nessuna solidarietà ma solo propaganda e soluzioni che peggiorano lo stato sia degli immigrati sia degli italiani. In questi giorni abbiamo assistito alla pagliacciata del Parlamentare del Pd Khalid Chaouki che si è chiuso in un Cei per protesta e solidarietà agli immigrati che si sono chiusi la bocca. Bene, senza sapere il motivo, uno di questi è stato liberato e oggi di nuovo arrestato per aver distrutto 16 motorini da ubriaco. Questa è solidarietà o un preciso piano per aizzare gli italiani contro gli stranieri?”.
Che differenza c’è tra la sinistra di SeP e quella di Pd e Sel?
“Noi siamo patrioti socialisti. Non difendiamo i disvalori della borghesia euro-atlantica, non lottiamo per la distruzione dell’Italia, ma per la riaffermazione del nostro Paese nel contesto europeo e mediterraneo. Stato e Potenza vuole realizzare una società dove la radice di ogni diritto sia individuabile nel dovere di servire la propria comunità”.
In un recente manifesto invocate il ritorno della naja, perché?
“Perché è giusto che l’esercito italiano torni ad essere del popolo e non di professionisti ultra pagati. Inoltre diventerebbe una palestra morale per formare i ragazzi all’amore per la Patria. I giovani devono tornare ad essere fieri di essere italiani”.
Come affronterebbe la riforma delle Forze Armate?
“Reintrodurre la leva obbligatoria, utilizzare le nuove risorse e le innovazioni tecnico-scientifiche (gli UAV – droni) per la risoluzione dei problemi interni, a partire dalla neutralizzazione di tutte le organizzazioni criminali operanti sul territorio nazionale, e all’espulsione di eserciti stranieri occupanti. Ritiro dei contingenti nazionali dalle Missioni Nato. Presenza costante dei militi nelle città e se necessario nei luoghi di lavoro, per garantire il corretto svolgimento dell’attività lavorativa. Presidio costante delle Forze Armate lungo i confini nazionali compre le coste e gli aeroporti”.
E come invece affronterebbe la questione immigrazione?
“Con la crisi economica in cui versa il Paese, l’immigrazione va immediatamente fermata. Vanno espulsi tutti i clandestini e va resa più complicata la modalità per ottenere la cittadinanza. Pensiamo a trattenere i nostri giovani ragazzi che scappano all’estero perché non trovano lavoro!”.
di Marco Petrelli
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