Cinquemila persone in corteo fino al Ministero di Grazia e Giustizia per affermare che quando “L’ingiustizia si fa legge ribellarsi è un dovere”. Il corteo è stato il seguito di un convegno che il giorno prima all’università di Roma aveva discusso con numerosi interventi la contraddizione tra “legalità e legittimità”. In tarda mattinata si eranoi tenute in diversi punti di Roma delle piazze tematiche. Una risposta determinata ed articolata agli arresti e ai provvedimenti repressivi contro gli attivisti in Val di Susa, Roma, Napoli e Bologna.
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