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Obama a Roma. Contestazioni in campo in una città militarizzata

La Capitale da ieri sera è pesantemente militarizzata per la visita di Obama. Nonostante questo non sono mancate le contestazioni. Un attivista del Comitato per la Liberazione di Leonard Peltier è stato bloccato questa mattina in Vaticano, mentre cercava di contestare la visita di Obama e ricordargli la vicenda dell’attivista del movimento di liberazione degli indiani d’America in carcere dagli anni ’70 con l’accusa di aver ucciso un agente federale.

Nel pomeriggio invece si è tenuta una manifestazione su via Veneto a un’ottantina di metri dall’ambasciata statunitense. Imponente lo schieramento di polizia ma questo non ha impedito che i manifestanti, circa 300, bloccassero la centralissima arteria nel cuore della “City” della capitale. Numerosissimi gli striscioni e i cartelli che indicavano la lunga fila di questioni per cui un presidente degli Stati Uniti non è mai “persona gradita”. C’erano gli attivisti dei Comitati No Muos che si oppongono alla militarizzazione del territorio e alla conclamata nocività dell’impianto militare di comunicazione che le forze armate Usa hanno voluto piazzare nel cuore della Sicilia. C’erano striscioni sui prigionieri politici rinchiusi nelle carceri statunitensi, Leonard Peltier appunto, quelli di Nuestra America e della Villetta per i cinque cubani (di cui tre ancora in galera dal 1998), Mumia Abu Jamal l’attivista del movimento nero, uno striscione con l’elenco di tutte le guerre che vedono protagonisti gli Stati Uniti nei vari quadranti del mondo.

Una volta bloccata la strada sono iniziati gli interventi in piazza. Bernocchi dei Cobas e Bersani di Attac si sono soffermati sul TTIP il trattato commerciale transatlantico, Alfonso dei No Muos venuto appositamente dalla Sicilia, l’attivista fermato la mattina in Vaticano del Comitato per Leonard Peltier, Marco Santopadre della Rete dei Comunisti che ha evidenziato come la prima dichiarazione di Obama in Italia sia stata quella contro la riduzione delle spese militari ed ha ricordato i Cinque cubani e gli altri prigionieri politici negli Stati Uniti, Enzo Brandi della Rete No War, Bassam Saleh che ha ricordato il ruolo nefasto degli Usa e della loro alleanza con Israele nell’oppressione del popolo palestinese, Fabio Amato del Prc e candidato nella lista Tsipras, Fabio Nobile del PdCI, Fabio Massimo del PC e infine Vincenzo Miliucci che ha ricordato l’appuntamento della manifestazione nazionale del prossimo 12 aprile.

Obama, come tutti i presidenti “democratici”, sembra godere della straordinaria indulgenza che spesso omette le responsabilità di un presidente degli Stati Uniti indipendentemente dal partito di appartenenza. Se i popoli dell’America Latina li definirono “nemico dell’umanità”, la storia non ha ancora dato prove per poter smentire questo giudizio.

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