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Gemellaggio Livorno-Gaza: il M5S china la testa di fronte alla comunità ebraica

Doveva essere una formalità, la ratifica prevista oggi in Consiglio Comunale del gemellaggio tra Livorno e Gaza, già deliberato nel 2008 dal Partito Democratico. Un gesto dalla grande portata simbolica in un momento tragico per la cittadina palestinese, sotto i bombardamenti israeliani ormai da settimane.

Il consiglio avrebbe avuto dalle sua parte i numeri di tutti gli schieramenti tranne quello di Forza Italia. Evidente la volontà politica di schierarsi col protagonista più debole e martoriato del conflitto: la popolazione civile palestinese. Prima dell’inizio della discussione però, il consigliere del M5S, che aveva presentato la mozione, ne ha annunciato a sorpresa il ritiro, motivandolo con la necessità di approfondire maggiormente una questione, a detta sua, di grande complessità. La scelta del ritiro è stata “facilitata” anche dall’assist della Presidente del Consiglio di Buongiorno Livorno, Giovanna Cepparello che prima di dare la parola ai consiglieri aveva proposto l’istituzione di una commissione apposita per i gemellaggi, che stabilisse i criteri e l’operatività delle future iniziative. Una proposta tecnicamente opportuna e corretta, ma che ha dato l’appiglio agli impauriti e divisi consiglieri del M5S di prendere tempo e rimandare il dibattito alla futura commissione. Al di là dei vari tecnicismi e delle arrampicate sugli specchi, i consiglieri del M5S hanno ceduto di fronte alle pressioni della Comunità ebraica livornese assolutamente contraria a un’apertura di Livorno nei confronti della popolazione di Gaza, prospettiva che è valsa persino un richiamo al sindaco da parte dell’ambasciata israeliana.

Il palese imbarazzo per la retromarcia ha dato vita a un dibattito per certi versi ancora più imbarazzante. Forse poco consapevoli che parlando del conflitto israelo-palestinese il linguaggio si fa nebuloso, la terminologia equivoca e gli appelli pieni di ovvietà o gravi omissioni storiografiche, i consiglieri hanno tentato di mettere una pezza, partorendo interventi e mozioni di dubbia utilità. Tralasciando i singoli interventi, il consiglio si è espresso in due differenti mozioni, (dove sono riusciti in entrambe a non rammentare mai il governo di Israele, era difficile ma ce l’hanno fatta) una introdotta da una pesante critica ai valori di Hamas che impegna il Comune ad aderire a Eurogaza, una rete informale di coordinamento tra le diverse città europee gemellate con Gaza (Barcellona, Cascais, Dunkerque, Torino e Tromsø) nata nel 2001 su proposta della stessa città palestinese. L’altra mozione, più generica, è di fatto un appello alla cessazione dei conflitti esistenti, con un richiamo nemmeno troppo marcato al conflitto israelo-palestinese.

Noi non siamo certo ferventi sostenitori di Hamas o dei Fratelli Musulmani, ma la premessa di questa mozione che ne prende le distanze, non fa altro che ribadire la poca competenza dei Consiglieri a 5 stelle sul tema. Il gemellaggio tra due città non prevede il gemellaggio tra le due istituzioni che la governano. Altrimenti ad ogni elezione che prevede un ribaltone politico, si dovrebbero cancellare e rimodellare tutti i gemellaggi. Questo era ben chiaro addirittura al Partito Democratico che nel 2008 aveva votato a favore di tale gemellaggio (quando a Gaza Hamas governava da già 2 anni dato che ha vinto le regolari elezioni del 2006) senza però ratificarlo definitivamente. Hamas ha vinto delle regolari elezioni ed è ormai diventato l’unico argomento per chi si vergogna a dire che sta dalla parte del più forte (militarmente e economicamente) perché gli conviene. Si è persa una buona occasione di portare un piccolo gesto di solidarietà nel momento del bisogno a una popolazione martoriata. Approvare quella decisione non costava niente. La discussione su come aiutare concretamente i suoi abitanti sarebbe potuta avvenire comunque in seguito.

Al contrario la parola “Gaza” ha latitato per buona parte del dibattito, ed è stata rimessa al centro della discussione solo dall’intervento del consigliere Marco Bruciati (BL). In molti nel consiglio si sono prodigati a prendere le distanze dall’antisemitismo (ribadiamo che anche le popolazioni arabe appartengono al ceppo semita) e dal governo di Hamas, avventurandosi in analisi posticce e tralasciando i punti cruciali dell’attuale attacco a Gaza.

Il risultato di questo dibattito, a cui si è aggiunto un confronto tra capigruppo, ha partorito la pesante critica ai valori fondativi di Hamas espressa nella prima mozione, come se lo slogan fondativo di Israele “una terra senza un popolo per un popolo senza terra” non sia il faro per la pulizia etnica perpetrata dal 1948 contro i palestinesi. Questo per dire che nessuno si aspettava una lezione di storia e o di scienza politica dal consiglio comunale di oggi, cosa che è invece è stata tentata con risultati goffi, ma più semplicemente una presa di coraggio, inizialmente simbolica, sul massacro di Gaza. Per dovere di cronaca, segnaliamo anche l’inaspettato attivismo del PD, che per bocca di De Filicaia ha chiesto una netta presa di posizione contro la sproporzione degli attacchi israeliani, un appunto poi inserito nella mozione “generalista”.

Intanto la società israeliana è delusa dalla tregua che viene invece festeggiata da Hamas (i media hanno sempre raccontato il contrario su chi voleva la guerra e chi la pace). Vedremo quali saranno i tempi per l’istituzione della “commissione gemellaggi” e per la discussione di quello con Gaza, sperando che in palestina non si continui a morire. Il messaggio di solidarietà, purtroppo è arrivato debolissimo e con molti distinguo politici senza senso.

Non possiamo però concludere la cronaca di questa giornata patetica senza alcune riflessioni:

1. Mentre a livello nazionale Grillo chiede il richiamo dell’ambasciatore italiano a Tel-Aviv, a Livorno i 5 stelle cedono alle pressioni della Comunità ebraica e dell’ambasciatore israeliano, coadiuvati dai sempre attivissimi questore e prefetto ormai opposizione politica di fatto a questa amministrazione.

2. A forza di dire che non esiste destra-sinistra-politica-storia-ideologie-valori poi si rimane impantanti nel nulla. Cose che invece le lobby e i poteri forti conoscono molto bene e questa mattina hanno ben esercitato sui 5 stelle, sindaco compreso.

3. Se l’approccio a questi argomenti complessi da parte del consiglio comunale, compresa la presidenza, è questo, consigliamo vivamente di occuparsi di buche da tappare e pulizie straordinarie delle spiagge. Anche se per questo basterebbero anche gli oltre 1000 dipendenti e i dirigenti lautamente stipendiati. Un consiglio comunale, oltre ad occuparsi in modo prioritario del governo della città e delle emergenze come casa e lavoro, dovrebbe essere in grado di esprimere compiutamente una posizione riguardo a questioni di estrema importanza nazionale (come ad esempio la Costituzione) e internazionale (guerre, specialmente quando lo Stato di cui si fa parte è uno dei primi venditori di armi a una delle due parti).

4. Se viene perseguita la strada del No al gemellaggio con Gaza sulla linea della presenza di Hamas allora qualcuno dovrà giocoforza presentare una mozione di rottura del gemellaggio con Bat Yam vista la natura razzista e guerrafondaia del governo israeliano. Oppure, se la presidente del consiglio comunale e i 5 stelle reputano quello Stato e quel governo come l’unica democrazia del medioriente lo dicano subito. Avere un’opinione diversa è molto più dignitoso che apparire come ipocriti o codardi.

5. Per quanto riguarda le pressioni sul governo israeliano, sicuramente ha più effetto un boicottaggio di massa dei prodotti israeliani come sta portando avanti da anni la campagna BDS (Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro l’occupazione israeliana) e di cui consigliamo lettura e pratica a chi volesse veramente fare qualcosa di concreto per le popolazioni di Gaza.

vedi anche

Gemellaggio Livorno-Gaza, la Comunità ebraica locale pressa per non ratificarlo

Fonte: http://www.senzasoste.it/

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