Oggi a Carrara la rabbia nei confronti delle istituzioni e dell’amministrazione comunale in particolare si tagliava con il coltello. In piazza sono scesi soprattutto gli alluvionati che chiedono le dimissioni del sindaco.
La tensione è salita alle stelle oggi davanti alla sede del comune di Carrara, dove alcune migliaia di persone – 2000 secondo i media – hanno riempito piazza Due Giugno bloccando il traffico e chiedendo le dimissioni del sindaco Angelo Zubbani e dell’intera giunta comunale. Invece di contribuire a placare gli animi, il primo cittadino ha contribuito a surriscaldarli quando, affacciandosi dal suo ufficio, ha affermato che la sua amministrazione non ha colpe per le tragiche conseguenze dell’alluvione dei giorni scorsi. Ma per le migliaia di persone che hanno subito danni dall’esondazione, mercoledì, del torrente Carrione, l’amministrazione comunale è colpevole di aver sottovalutato centinaia di segnalazioni arrivate nei giorni precedenti dagli abitanti della zona a proposito di smottamenti e perdite d’acqua, finchè un mare di fango non ha sommerso la città.
La polizia, presente in forze e in assetto antisommossa, ha realizzato delle cariche contro i cittadini per impedire che i dimostranti occupassero l’edificio e ‘venissero a contatto’ con il sindaco. Gli agenti hanno dovuto usare i manganelli per proteggere la fuga di Zubbani – socialista a capo di una giunta di centrosinistra – e permettere che si allontanasse dalla piazza del comune. L’edificio è rimasto a lungo presidiato mentre un consistente gruppo di cittadini è riuscito ad entrare al suo interno occupando l’aula consigliare dopo aver letteralmente spazzato via un gruppo di poliziotti che sbarrava loro la strada.
Il quotidiano il Tirreno racconta una situazione incandescente: “Fumogeni, petardi. Un cappio che sventola sotto il Comune, le foto del sindaco bruciate e tra i tanti uno slogan: “A testa in giù””.
L’aula consigliare del comune di Carrara rimarrà occupata, informano i dimostranti, finché qualcuno non darà risposte su quegli argini costruiti, secondo alcune denunce, con il polistirolo…
Di seguito il comunicato del CSOA Casa Rossa Occupata
Almeno 2000 persone stamani al presidio sotto il comune a Carrara per chiedere le dimissioni di sindaco e giunta, dopo più di 2 ore quando finalmente il sindaco si è presentato dicendo che “loro non si sentono responsabili” la rabbia della popolazione è esplosa. Oltre 200 persone, tra cittadini colpiti dall’alluvione dei giorni scorsi e solidali accorsi al presidio hanno letteralmente assaltato il palazzo costringendo il sindaco a rifugiarso all’interno.
Zubbani, già sindaco 2 anni fa durante l’ultma alluvione, continua a negare le proprie responsabilità nonostante i cittadini avessero segnalato anche ufficialmente che i lavori per la messa in sicurezza del territorio o non erano stati fatti o erano fatti male, 4 milioni di euro stanziati a livello provinciale e ancora non si vogliono dimettere.
La rabbia delle decine di famiglie che stanno tuttora spalando il fango e contando i danni fatte alle proprie abitazioni, è esplosa in un vero e proprio assedio al palazzo comunale, costringendo le forze dell’ordine a scappare e barricarsi dentro la sala consiliare per poi doverla cedere ai cittadini che hanno deciso di occuparla fisicamente fino a quando la giunta comunale non rassegnerà le proprie dimissioni.
Stasera alle ore 20 è stata indetta un’assemblea facciamo appello a tutti i solidali di accorrere al comune di Carrara.
Guarda il video su quanto accaduto a Carrara
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sisco
Bella assemblea, a tratti anche troppo focosa ma piena di buoni spunti e proposte per un cambiamento, quantomeno parziale, del modo di fare le cose, di gestire il territorio;
Un nuovo modo di vedere le cose, una unione tra giovani e vecchi che, ahimè è difficile vedere in giro!