Sabato scorso a Mestre nell’ambito delle iniziative del controsemestre popolare di lotta in occasione della presidenza italiana dell’Unione Europea, si è svolta l’assemblea “Verso la terza guerra mondiale? Fermiamola!” a cui sono intervenuti Giulietto Chiesa (Pandora TV), Manlio Dinucci (giornalista del Manifesto), Francesco Maringiò (vice responsabile esteri del PdCI), Aldo Romaro (Rete dei Comunisti), Antonio Mazzeo (portavoce No Muos) e Serghej Diachuk (giornalista di Odessa).
Di fonte ad una sala piena (oltre 150 persone) gli interventi dei relatori hanno affrontato molteplici questioni: dalla crisi, alla tendenza alla guerra, al ruolo della Nato, alle politiche dei due poli imperialisti Usa e UE, ai conflitti in atto in Europa, Asia e Africa. Come del resto era previsto dal testo di convocazione che si concludeva con un appello «a tutti i sinceri antifascisti, antimperialisti, democratici, contro la guerra, per la pace, per la riduzione delle spese militari e per lo smantellamento di tutte le armi nucleari nel mondo».
Ma qualcuno in Ucraina di questo complessità ha colto solo che l’orientamento dell’assemblea sarebbe stato contrario alla guerra contro le minoranze russofone del Donbass e che all’assemblea sarebbe intervenuto un giornalista non gradito al regime di Kiev.
Alla vigilia dell’iniziativa un certo Roman Bocskai, giornalista Ucraino, ha lanciato il suo anatema dalla propria pagina FB (www.facebook.com/bochkala) e dal sito Ucraina info (http://uainfo.org/). «Un giornalista di Odessa prepara un raduno anti-ucraino in Italia. Odessa, c’è bisogno del vostro aiuto. Mentre i nostri concittadini emigrati in Italia stanno compiendo un ultimo sforzo a supporto delle nostre unità antiterrorismo, sembra che un giornalista Odessa, un certo Sergei Djachuk, stia girando l’Italia raccontando in talk show televisivi e in iniziative pubbliche che a Kiev avrebbe preso il potere una giunta nazista.
Il 15 Novembre alle 15 in piazza Ferretto a Mestre Djachuk parteciperà ad una manifestazione organizzata dagli zerbini di Putin per “condannare il fascismo in Ucraina e in particolare la tragedia a Odessa” dove “teppisti fascisti ucraini” avrebbero “bruciato vive le persone”.»
(http://uainfo.org/blognews/
Circa una trentina di immigrati ucraini ha raccolto questo appello e si è presentata quindi all’assemblea.
Di questi trenta solo una decina aveva atteggiamenti decisamente provocatori e mirava esplicitamente a far saltare l’iniziativa a cui si erano presentati con cartelli del tipo “i fascisti vengono da Mosca e non da Kiev”.
Gli altri appartenevano più che altro alla categoria dei disinformati che credono ciecamente a quello che scrivono i giornali di Kiev e cioè che nel palazzo dei sindacati di Odessa si sono dati fuoco da soli e che in Donbass sono i Russi che bombardano le scuole e gli ospedali.
Nonostante molte interruzioni da parte dei nazionalisti ucraini l’assemblea è riuscita comunque a proseguire e a trovare anche lo spazio per il dibattito dopo le relazioni.
Ancora una volta è stata ammirevole la pazienza degli antifascisti ucraini che sono riusciti ad evitare la trappola dei nazionalismi contrapposti e hanno invece accettato con tranquillità il confronto rispondendo nel merito alle obiezioni dei disturbatori.
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