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“L’ordine regna a Milano”. Anche in serata cariche della polizia, scontri e sgomberi

A Milano, dove anche questa sera ci sono stati scontri nel centro della città, prosegue l’escalation scatenata dalle autorità e della polizia – istigate da una martellante campagna del Corriere della Sera – contro le occupazioni di case e di spazi sociali.  Dopo le tensioni e gli scontri di ieri nel quartiere del Giambellino questa mattina un ingente schieramento di Forze dell’Ordine si è presentato nel quartiere popolare di Corvetto per sgomberare gli spazi sociali occupati Corvaccio e Rosanera. Il quartiere è completamente blindato con  un elicottero che volteggia in cielo. Gli attivisti presenti hanno eretto delle barricate per resistere ma si segnalano continue cariche della Polizia con uso di lacrimogeni che sono finiti anche dentro il mercato rionale del martedì. Tre ragazzi sono riusciti a salire sul tetto del Corvaccio.

In serata circa duecento manifestanti sono tornati in piazza e hanno tentato di raggiungere il carcere di San Vittore, dove sono stati portati gli attivisti arrestati tra ieri e oggi durante gli sgomberi, ma sono stati respinti dalla polizia in assetto antisommossa che ha fatti uso di lacrimogeni all’altezza di via Ausonio. I manifestanti sono però riusciti a mantenersi compatti in corteo nella zona dei Navigli per poi disperdersi nelle strade vicine.

Ieri durante il picchetto per cercare di bloccare lo sfratto in via dei Vespri Siciliani, al Giambellino, c’è stato un duro scontro tra attivisti e abitanti del quartiere da una parte e poliziotti dall’altra. Sei agenti e due abitanti del quartiere sono rimasti feriti. Il picchetto, prima di una quarantina di persona è poi cresciuto fino ad un centinaio di presenze che hanno dato vita ad una manifestazione per le strade del popolare quartiere milanese, rivendicando il diritto alla casa e il blocco di sfratti e pignoramenti. Intanto sempre a Milano due ragazze di 24 e 28 anni, sono state indagate per l’irruzione al circolo del Partito Democratico della scorsa settimana mentre era in corso un incontro con un dirigente dell’Aler (gestione case popolari).

Il direttore dell Aler, Gian Valerio Lombardi (noto come «L’ex prefetto che negò l’esistenza della mafia»), aveva preparato nei giorni scorsi una lista nera con gli indirizzi da consegnare alle forze dell’ordine per eseguire gli sgomberi. Nella lista ci sono gli occupanti abusivi delle case popolari. Il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca aveva incontrato prima il governatore Roberto Maroni e poi il sindaco Giuliano Pisapia per concordare l’avvio della escalation di sgomberi. Si apprende che il Ministero degli Interni ha varato la sperimentazione del gas al peperoncino in dotazione alla polizia contro i manifestanti. Si comincerà proprio da Milano e da Torino. Migliaia e migliaia di famiglie continuano però a rimanere senza una casa, sfrattate o in mezzo alla strada e all’orizzonte non vengono prospettate soluzioni concrete. Le uniche priorità sono quelle relative alle facilitazioni della speculazione sull’Expo 2015, le uniche misure quelle vergognose contenute nel decreto Lupi o gli sgomberi. Chiamare tutto questo ripristino della legalità è quantomeno un ingannevole eufemismo.

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