Con 316 sì, 6 no e 5 astenuti, il Jobs Act, fortissimamente voluto dal governo Renzi e dalla Bce, è passato a Montecitorio e adesso deve tornare al Senato. Poco prima della votazione finale, tutti i deputati dell’opposizione hanno lasciato l’aula, non partecipando dunque alla votazione sul jobs act. Anche trenta deputati del Pd hanno firmato un documento in cui spiegano le ragioni per cui non hanno partecipato al voto finale sul Jobs act. Nonostante le modifiche apportate alla Camera, l’impianto della delega sul lavoro, viene spiegato, non è soddisfacente. Tra i firmatari figurano Cuperlo, Bindi, Boccia, Zoggia, D’Attorre, mentre Pippo Civati e un altro deputato del Pd hanno votato contro.
La seduta è stata movimentata anche da una protesta dalla tribuna riservata al pubblico. (la foto è dell’Ansa). Mentre stava parlando il deputato Lello Di Gioia (Psi), alcuni spettatori con addosso magliette rosse della Fiom sotto la giacca si sono avvicinate al parapetto gridando contro il Jobs Act, mentre in aula comparivano anche i cartelli dei deputati M5S con la scritta “Licenziact”. La presidente Laura Boldrini ha ordinato ai commessi la rimozione dei cartelli.
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