L’Istituto Carlo Cattaneo di Bologna ha effettuato alcune elaborazioni dei risultati del voto in Emilia Romagna e Calabria per determinare in che misura il Partito Democratico, il Movimento 5 Stelle, Forza Italia e la Lega Nord abbiano riscosso maggiori o minori consensi rispetto alle precedenti elezioni regionali (2010) ed europee del giugno 2014. In particolare, l’analisi del voto focalizza sulla variazione del numero assoluto di voti ricevuti dai maggiori partiti.
L’analisi mostra che il Partito democratico (Pd), in Calabria ha perso molti consensi rispetto alle recenti elezioni europee del 2014 (–82.711), pari a una contrazione di circa un terzo dei consensi ricevuti da Matteo Renzi lo scorso giugno (–30,9%). Il Partito democratico, in Calabria, ha invece incrementato i voti rispetto alle analoghe regionali del 2010 (22.944) pari al +14,1%.
In Emilia-Romagna invece la perdita di consensi da parte del Pd è stata ancora più netta, con una contrazione pari a oltre la metà dei voti ricevuti alle consultazioni europee (–55,9%), ossia –667.283 voti, e di quasi quattro elettori su dieci rispetto alle omologhe elezioni regionali del 2010 (–37,6%) ossia 322.504 elettori in meno.
Il Movimento 5 Stelle (M5s) in Emilia-Romagna ha perso due terzi dei propri consensi (–64,1%) rispetto alle elezioni europee del 2014 (pari a –284.480 voti), mentre è cresciuto (+25,9) in numero di voti assoluti se il confronto avviene con le elezioni regionali del 2010, l’anno in cui il M5s si presentò per la prima volta e ottenne – proprio in Emilia Romagna – un buon risultato, sia di lista sia del candidato presidente. Riferito al 2010 il M5S ottiene un aumento di circa 30.000 voti. In Calabria invece il Movimento 5 Stelle ha subito un vero e proprio tracollo pari a oltre i tre quarti dei consensi ricevuti nelle europee (–76,3%) pari a124.369 voti in meno.
Il voto per la Lega Nord , presente con la propria lista solo in Emilia-Romagna, ha visto crescere significativamente i propri consensi, raddoppiando il numero di voti delle recenti europee (+100,6%), con un aumento di 117.45 voti. Se però consideriamo il dato delle elezioni regionali del 2010, quando la Lega Nord ottenne il suo massimo storico in Emilia Romagna in termini percentuali (13,7%), si registra piuttosto una considerevole contrazione pari a circa un quinto del consenso ottenuto in quella occasione (–19,1%).
Il risultato di Forza Italia alle elezioni regionali è nettamente negativo in entrambi i contesti in cui si è votato. In Calabria il partito di Silvio Berlusconi ha perso circa quattro elettori su dieci rispetto alle consultazioni europee (–38,0%) ossia una riduzione di 51.048 voti, e addirittura una riduzione di due terzi dei consensi che ottenne nel 2010 (–66,5%) pari a –175.952 voti. In Emilia-Romagna la debolezza di Forza Italia è stata ancora più netta: ha perso il 63,1% dei voti che aveva nel 2014 alle elezioni europee, ossia un decremento di 171.473 voti, mentre nel confronto con il 2010 la riduzione è stata di oltre l’80%, con una diminuzione in voti assoluti di 417.630 unità.
Dall’analisi dell’Istituto Cattaneo, come ormai accade di frequente, è assente ogni riferimento ai risultati delle liste di sinistra. I risultati sono i seguenti: la lista “Altra Emilia” ispirata alla Lista Tsipras ma divisa per l’assenza di Sel (passata con il PD) ha ottenuto quasi gli stessi voti delle politiche 2013 dove c’era la lista Ingroia: allora furono 51.630, in queste elezioni sono stati 50.208. Sel, in coalizione con il Pd, ha invece ottenuto solo 38.743 voti. La lista Tsipras alle europee aveva ottenuto 93.914 voti. Un po’ di più dei voti sommati di Altra Emilia e Sel.
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