E’ prevista già questa mattina una “colazione di lavoro” dei massimi vertici della Troika europea alla luce dei risultati elettorali in Grecia. Si vedranno Draghi, Junker, il presidente del Consiglio Europeo Danald Tusk e dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. Già ieri, con ancora i risultati fondati sugli exit poll, era stato il presidente della Bundesbank a dare fuoco alle polveri. “È nell’interesse del governo greco fare le riforme necessarie per risolvere i suoi problemi strutturali” aveva, commentato il presidente della Bundesbank Jens Weidmann alla tv tedesca Ard dopo i primi risultati del voto in Grecia. “Atene deve aderire alle condizioni del salvataggio”. Al momento Tsipras ha affermato di non avere come obiettivo l’uscita dall’euro e dunque dovrà cercare un compromesso con i creditori, anche per non vedere i titoli di stato di Atene esclusi dagli acquisti della Bce. Per la fine febbraio è prevista la scadenza del programma di finanziamenti europei e dal primo marzo la Grecia sarà lasciata da sola con tutte le scadenze del suo debito. La Troika si aspetta che la Grecia chieda una nuova proroga del programma, che la metterebbe al riparo dai suoi creditori. Ma in cambio, dovrebbe proseguire con le misure antisociali stabilite dalla Troika con un calendario che in questi anni ha di fatto commissariato il Governo di Atene. Ipotesi che Tsipras ha totalmente escluso. Intanto nell’ultima settimana, secondo un rapporto diffuso dalla banca d’affari JP Morgan, dalle banche greche sono usciti 8 miliardi di euro, più che nei due mesi precedenti di dicembre e gennaio messi insieme.
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