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Vigli in corteo bloccano Roma

Il primo sciopero non si scorda mai… C’è voluta più di una vita (tutto il dopoguerra) per convincere i “pizzardoni” della capitale ad effettuarne uno. Ma alla fine è arrivato anche il loro turno.

Proclamato dalle Organizzazioni sindacali delle polizie locali (Ospol), sigla che copre antiche stratificazioni corporative e persino qualche venatura “securitaria”, ha dato comunque copertura a u malcontento di base che era esploso la notte di Capodanno, quando centinaia di vigili si erano spontaneamente rifiutati di effettuare gli “straordinari comandati”.Ma questo sciopero, va ricordato, è nazionale. A Roma sono dunque arrivati vigili da tutta Italia.

Alla base del malessere c’era il modo sbrigativo e niente affatto intelligente con cui il Comune – anche tramite l’ex “commissario alla trasparenza” (Italo Walter Politano, poi travolto e costretto alle dimissioni dall’indagine su “mafia capitale”) – aveva disposto il trasferimento ad altro gruppo di tutti i vigili con grado e anzianità maggiori nell’ambito della “lotta alla corruzione”.

Un trasferimento “di territorio”, non di “competenze professionali”, che avrebbe distrutto la vita quotidiana di migliaia di vigili senza allentare di un grammo il peso della corruzione.

Centinaia di caschi bianchi, chi in divisa, chi con pettorine fosforescenti, sono perciò arrivati stamattina in piazza della Repubblica, da cui è partito un corteo per le strade della capitale con destinazione Bocca della Verità. 

Tra i cartelli portati in piazza ‘Riforma:impiegati o poliziotti’, ‘Lupi non temono gli sciacalli!’ firmato Polizia Gssu, ‘Vigile da marciapiede’. Alcuni di loro indossano pettorine di servizio con la scritta Polizia Locale e l’aggiunta ‘a pennarello’ “orgoglioso di essere”.

Il più significativo e “politico”, comunque, ci sembra proprio quello della fotografia.

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