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Nessuno spazio per i fascisti a Pisa

Sabato 14 marzo alle ore 18 in Piazza Santa Croce in Fossabanda a Pisa dovrebbero scendere in piazza, per un “presidio tricolore”, gruppi riconducibili al partito neo-fascista Fratelli d’Italia.
Un tentativo, quindi, da parte di una delle aree che compongono il mosaico del neofascismo italiano, di ricavarsi spazi di agibilità a Pisa dove, a differenza che in altre città toscane, non hanno mai trovato un insediamento, per la storia di una città dalle forti tradizioni antifasciste, bagnata dal sangue di chi contro i mazzieri neri ha sacrificato la vita, sia durante la Resistenza partigiana, sia nel dopoguerra, con l’assassinio di Franco Serantini nel 1972, ucciso dalla polizia durante una manifestazione antifascista.

Assistiamo da alcuni anni, in Italia, al lavorio dei gruppi fascisti che, a fronte della crisi sistemica del capitalismo che sta impoverendo fasce sempre più larghe di popolazione, provano a compattare un movimento reazionario di massa che si riconosca in “valori” nazionalisti, xenofobi e reazionari. In ordine di tempo prima il fenomeno dei “forconi”, nelle ultime settimane il tentativo di alleanza tra la Lega di Salvini, che prova a trasformare il partito di Bossi in una realtà politica nazionale, appoggiandosi a gruppi fascisti come Casapound e Fratelli d’Italia.
Il recente presidio fascio-leghista del 28 febbraio a Piazza del Popolo si è risolto in un fallimento di partecipazione, compensato da una copertura mediatica fortissima, a testimonianza dell’utilità di quel tipo di opposizione per la stabilità del governo Renzi.
Il tentativo di costruzione di questa “opposizione del Re” in versione nero/verde prosegue, come dimostra Il presidio ipotizzato da questi fascisti a Pisa.
I fascisti, nel nostro paese e in tutta Europa, svolgono come sempre un ruolo funzionale agli interessi della grande borghesia imperialista. Lo scenario ucraino, da questo punto di vista, è esemplificativo. I mazzieri di Casapound che in Italia sbraitano contro l’Unione Europea e la sua moneta, a Kiev marciano fianco a fianco dei battaglioni nazisti ucraini sotto le bandiere della NATO e della stessa UE.
Il nazi – fascismo torna a ricoprire in pieno il ruolo assegnatogli agli inizi del secolo scorso dai grandi agrari italiani e dagli industriali tedeschi: il braccio armato del capitalismo, che ieri come oggi si nasconde dietro parole d’ordine populiste per conquistare giovani, lavoratori, pensionati colpiti dalle conseguenze di una crisi determinata dagli stessi padroni che finanziano i mazzieri neri.
Così come a Roma il 28 febbraio, dove una grande manifestazione antifascista ha portato per le strade della capitale 50.000 persone contro i fascio-leghisti, anche a Pisa occorre che gli antifascisti, i democratici e i comunisti scendano in piazza per impedire la gazzarra nera ipotizzata per il 14 marzo in Santa Croce in Fossabanda.
Con questo obiettivo sollecitiamo i singoli antifascisti e tutte le realtà politiche, sociali, associative, sindacali pisane a costruire al più presto un momento di confronto cittadino per costruire una mobilitazione perché sia negata la piazza ai fascisti, organizzando nello stesso tempo nel solito luogo e alla solita ora indicata dai fascisti una grande manifestazione antifascista.

Rete dei Comunisti – Pisa (www.retedeicomunisti.org)

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