Sabato 14 marzo a Parma, Ross@ propone una giornata di dibattito politico che muova dalla propria analisi sul tema Europa e unione monetaria. Quindi si entrerà nel merito di questioni – come la fuoriuscita o meno dall’eurozona – che hanno continuato ad essere oggetto di dibattito anche aspri. La giornata non è ovviamente un congresso di partito né un seminario o un convegno di carattere meramente culturale. Non è nelle intenzioni di Ross@ fare della semplice “politica culturale”, ma ritiene che ragionare su questi temi sia già in sé un atto politico fondamentale e necessario, per incidere concretamente e per promuovere attivamente un orientamento politico in grado sovvertire lo stato di cose presente.
La proposta che parte da Ross@ è netta e contraddistinta dalla parola d’ordine “rottura e unità”. Rottura con il sistema di “governance” della UE e unità in quanto volta all’aggregazione più ampia possibile di coloro che si ritrovano nella dimensione della rottura. Domenica 15 marzo sempre a Parma ci sarà invece una assemblea di discussione e decisione sulla fase politica degli attivisti di Ross@ provenienti da tutti i territori in cui questa esperienza si è andata radicando.
Al convegno di sabato 14 marzo in diversi panel interverrano Giorgio Cremaschi, Franco Russo, Mimmo Porcaro, Carlo Formenti, Sergio Cesaratto, Roberto Musacchio, Lidia Undiemi, Ernesto Screpanti, Emiliano Brancaccio.
Il momento vuole essere l’occasione per riflettere sulla proposta politica elaborata da Ross@ a riguardo dei temi relativi alla lotta contro l’Unione Europei e i suoi meccanismi, euro incluso. L’obiettivo è quello di sottoporre la proposta ad un confronto più ampio possibile, coinvolgendo tutti i soggetti e singoli che si richiamano alla critica dell’impianto dell’Unione Europea e ad un suo superamento.
Il convegno di Ross@ è ovviamente pubblico ed è rivolto anche ai singoli e alle realtà organizzate che trovano preminenti i contenuti politici proposti. Il progetto di ricomposizione di Ross@, non punta una semplice sommatoria di ciò che già esiste, nell’intento di riunire le membra sparse della sinistra antagonista, in modo autoreferenziale e identitario, ma cercare aggregazione sulle tematiche proposte: rottura dell’Unione Europea e costruzione di un’area politica e sociale indipendente e alternativa al sistema Pd. Tenuto conto del carattere sui generis della costruzione europea e la particolare natura appena esposta dei trattati europei “occorre porre con forza il principio della forzatura e rottura dei trattati, come elemento prioritario di lotta politica, superando le limitazioni settoriali e mirando al loro intero impianto” è scritto nel documento di convocazione del convegno di sabato. “La rottura che ha la valenza di “campo strategico” e di “leva contingente”. Questa leva si deve articolare su un piano che non sia subordinato necessariamente a soluzioni e scenari aprioristicamente precostituiti (ritorno alla nazione, area mediterranea, generico internazionalismo, Europa dei popoli, ecc.)”. In tale contesto, scrive il documento di Ross@ “Il PD è da considerarsi come “partito di governance”. Il renzismo é espressione congiunturale di questo modello e non semplice partito-persona, “premierato assoluto” o epifenomeno del berlusconismo ecc. Il problema è il PD e il suo sistema, non Renzi. Con la parola sistema non si vuole identificare solamente un’organizzazione partitica, ma tutta la sua ramificazione in ambito sociale, culturale ed economico”.
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