Consiglio comunale movimentato quello di stamattina in via Verdi a Napoli. A presidiare all’esterno circa un centinaio di persone, quasi tutte giovani, del Coordinamento contro lo SbloccaItalia, la legge fortemente voluta dal premier Renzi che, a detta sua, dovrebbe rilanciare l’economia nazionale tramite gli investimenti nelle grandi opere e gli appalti pubblici. Legge patchwork che pretende di legiferare su una miriade di materie e questioni. Dall’Alta Velocità ai trivellamenti in Irpinia, dal Mose di Venezia ai nuovi cantieri autostradali. Tra le altre cose in esso vi è anche il Commissariamento di Bagnoli. Un intero settore della città passa così sotto controllo governativo. E infatti tra i manifestanti la parte più numerosa è quella dell’Assise di Bagnoli e del centro sociale Iskra.
In realtà il Commissario per Bagnoli, vista la forte opposizione che sta riscontrando in città su questo tema, non è ancora stato scelto ma Renzi furbescamente ha già giocato una carta importante. Infatti il commissariamento sarà gestito da 2 figure distinte. Uno per la gestione manageriale e l’altro per la vigilanza contro la corruzione. Il commissario manager non è stato ancora deciso chi lo debba fare mentre colui che dovrà vigilare che non vi siano elementi corruttivi a inquinare i processi decisionali sarà nientedimeno che Raffaele Cantone, magistrato superstar protagonista delle indagini contro il clan dei Casalesi. Una bella mossa non c’è che dire. Cantone è di Giugliano, cittadina a nord di Napoli e i successi dovuti alla lotte antimafia lo collocano come personaggio trasversalmente apprezzato. In più occorre sottolineare che uno dei principali oppositori di Renzi in questa guerra di posizione è il sindaco di Napoli De Magistris, ex magistrato.
Così Renzi cerca di uscire dall’angolo in cui si è cacciato in questa vicenda napoletana. Ha smesso di venire a Napoli ogni tre mesi come aveva promesso, evitando così di essere duramente contestato ogni volta ( sappiamo quanto il premier ci tenga all’immagine) ma le proteste contro il commissariamento non si sono mai arrestate. In più De Magistris ha convocato per il 18 aprile una conferenza in città con i sindaci contrari allo sbloccaitalia per creare un fronte comune istituzionale-amministrativo contro la legge.
E’ in questo quadro che si inserisce la protesta di stamattina presso il Consiglio Comunale.
Il sindaco e la sua Giunta faranno la loro parte ma i movimenti nel frattempo non possono limitarsi a guardare. Così una delegazione composta da sei persone è stata ricevuta dal Consiglio Comunale dove è stato letto un comunicato in cui si chiede che il Consiglio si esprima in merito alla questione Bagnoli recependo la richiesta come ordine del giorno da votare nella stessa seduta. Richiesta accettata ( nel mentre scriviamo però il Consiglio Comunale è ancora in corso e non conosciamo gli esiti finali delle votazioni). Il documento in realtà è stato letto dal consigliere comunale Macrì di Rifondazione Comunista tra gli applausi di tanti consiglieri della maggioranza. Nella delegazione presente anche Mimmo Mignano, volto noto delle lotte operaie di Pomigliano e licenziato dal nuovo corso di Marchionne. Presenza che serve a sottolineare che le questioni ambientali e sociali si intrecciano inevitabilmente con le questioni del lavoro e che una reale opera di bonifica del territorio flegreo porterebbe benefici sia in termini di vivibilità dell’ambiente che di opportunità lavorative.
Soddisfatti i volti dei partecipanti alla delegazione, tra questi Edoardo Sorge, giovane e combattivo leader dell’area flegrea che ci spiega di essersi addirittura un po’ imbarazzato nel vedere i consiglieri rilasciarsi ad applausi così fragorosi.
Vedremo nei prossimi giorni e mesi se le azioni parallele ma ancora non del tutto convergenti dell’amministrazione comunale e dei movimenti possano raggiungere il risultato sperato e che Bagnoli ritorni finalmente ad essere della città e non del governo.
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