Oggi, 18 aprile, è stata convocata una giornata di azione globale contro il TTIP e i trattati di libero scambio. In Italia sono previste una trentina di iniziative in varie città, centinaia in Europa e negli USA. Le organizzazioni in difesa dell’ambiente e dei diritti sociali si troveranno nelle piazze di più continenti, per esigere il blocco degli accordi internazionali sul commercio e gli investimenti. Le reti sociali in Europa e in Italia, ma anche negli Stati Uniti, chiederanno l’arresto delle trattative sul TTIP. I negoziati avrebbero dovuto concludersi entro il 2014 ma la istituzioni europee e quelle statunitensi non sono riuscite a trovare l’accordo perchè esistono molti punti di contenzioso.
Lo slogan per la giornata di azione globale è “Le persone e il pianeta prima dei profitti”. Sotto tiro c’è il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), che Unione Europea e Stati Uniti stanno discutendo in grande segreto. L’accordo prevede soprattutto l’abbattimento di tutte le barriere non tariffarie al commercio, ossia le normative e i regolamenti a protezione di ampi settori dell’economia (basti pensare all’aereospaziale o ai servizi finanziari) ma anche beni comuni e servizi pubblici, un “bottino” su cui le grandi compagnie multinazionali che spingono per la chiusura dell’accordo, ambiscono a mettere le mani e a gestirli con criteri mercantili.
Per la Campagna Stop TTIP Italia sono previste circa 30 iniziative in tutto il aese. Vi saranno manifestazioni e flash mob nelle grandi città – da Roma a Milano, da Torino a Napoli, fino a Firenze – e in molti centri minori.
L’intenzione dei due blocchi, USA e UE, è quella di chiudere su una bozza di accordo entro quest’anno, ma le divergenze tra i due blocchi e una crescente opposizione sociale stanno rallentando le decisioni. Una parte del Parlamento Europeo si è detta contraria a un’armonizzazione delle normative con quelle degli Stati Uniti, perché i rischi sono troppo alti e il processo irreversibile. Inoltre, oltre un milione e 700 mila cittadini europei hanno sottoscritto la petizione per chiedere alla Commissione Europea l’immediato arresto delle trattative sul TTIP. Una raccolta di firme che prosegue intercettando il crescente consenso dell’opinione pubblica sul tema, con l’intento di tagliare il traguardo dei 2 milioni entro ottobre.
La Commissione Europea – su mandato del Consiglio Europeo, cioè dei governi dell’Unione – è molto attiva sul piano dei trattati commerciali e di investimento e, accanto al negoziato TTIP, sta conducendo altri importanti e pericolosi negoziati bilaterali (come quello sugli investimenti con la Cina) o plurilaterali, come quello TISA sui servizi, mentre ha appena siglato l’accordo CETA con il Canada (“cavallo di troia” per il TTIP) che dovrà essere tra breve posto alla ratifica di Consiglio e Parlamento europei.
Sulle contraddizioni nei negoziati sul Ttip vedi: Il Ttip è solo un guscio vuoto? C’è da augurarselo
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