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Manifestazione a Reggio Emilia: “giù le mani dall’acqua”

Che fine hanno fatto i due referendum sull’acqua? Non se ne sente più parlare e il redivivo duello pro o contro Berlusconi rischia di far cadere nel dimenticatoio una battaglia che ha preso di mira le politiche di privatizzazione dei beni comuni e dell’acqua in particolare portate avanti prima e dopo i referendum del 2011 da entrambi gli schieramenti, di centrodestra e di centrosinistra.
E così ieri alcuni attivisti e attiviste del Coordinamento Romano Acqua Pubblica si sono presentati sotto la sede capitolina dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas per riportare l’attenzione sul fatto che, proprio in questi giorni, l’organismo sta per varare una nuova tariffa idrica che cancellerà di fatto i risultati dei referendum del giugno dello scorso anno. Reinserendo sotto mentite spoglie quel profitto garantito per legge ai gestori privati che milioni di italiani hanno abolito votando massicciamente si ad uno dei due quesiti.
Perché è già assurdo che i governi locali e nazionali regalino le risorse idriche collettive a qualche azienda privata, ma è ancora più assurdo che la legge garantisca per legge un profitto minimo a dette aziende, contribuendo di fatto ad un innalzamento delle bollette che ha accompagnato in questi anni ovunque la privatizzazione dell’acqua.
E, se non bastasse, la nuova norma tariffaria in via di approvazione da parte dell’authority ha anche un valore retroattivo. E poi qualcuno si chiede perché i grandi gruppi della destra europea e i poteri forti nazionali e internazionali sostengono Monti e i suoi ‘tecnici’ a spada tratta…
Tecnici che di referendum e di ripubblicizzazione, nell’ultimo anno di governo, non hanno proprio voluto sentir parlare, tanto da procedere a passi rapidi verso una ulteriore privatizzazione dell’acqua e dei servizi locali. Che procedono spediti soprattutto, e non è una verità, laddove governano giunte locali di centrosinistra, a guida PD e spesso anche con la partecipazione di alcune forze della sinistra. A Reggio Emilia e a Piacenza, ad esempio, sono scaduti gli affidamenti del servizio idrico all’IREN e quindi si presenta concretamente la possibilità di cominciare un processo di inversione di tendenza. Ma sulla grande torta dell’acqua vogliono mettere le mani le varie aziende del Nord Italia che per l’occasione hanno fondato nuova Multiutility che mette insieme l’IREN, l’A2A e la nuova società nata dalla fusione di Hera e Acegas.
Proprio per questo il movimento per l’acqua pubblica ha convocato per domani un convegno e una manifestazione che hanno raccolto numerose adesioni in tutta Italia, e specialmente nel centro-nord.

Di seguito l’appello della manifestazione di domani a Reggio Emilia lanciata dall’Assemblea Nazionale del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

Per la gestione pubblica e partecipata dell’acqua e dei beni comuni

Un anno e mezzo fa i referendum del 12 e 13 Giugno sancivano che la grande maggioranza delle cittadine e dei cittadini vogliono l’acqua e i servizi pubblici locali fuori dal mercato.
Nonostante ciò, continua il tentativo dei governi, nel quadro delle politiche liberiste Europee, di ristabilire ed estendere il potere dei mercati e della finanza in ogni settore della società, attaccando l’esito referendario.
La crisi economica, sociale e ambientale, è diventata quindi anche crisi della democrazia.
A Reggio Emilia e a Piacenza sono scaduti gli affidamenti del servizio idrico ad IREN e si è aperta la possibilità di attuare concretamente la ripubblicizzazione dell’acqua con aziende di diritto pubblico; per questo abbiamo scelto di convocare a Reggio Emilia la Manifestazione.
Per tutelare l’Acqua e tutti i Beni Comuni, è necessario difendere il territorio dalla cementificazione e da grandi opere non necessarie, adottare politiche incentrate su riduzione dei rifiuti e recupero della materia, sulla chiusura progressiva degli inceneritori, dare vita a piani energetici sostenibili opposti all’attuale Strategia Energetica Nazionale (SEN).
E’ necessario rinaturalizzare i corsi d’acqua e sviluppare piani di manutenzione idrogeologica del territorio, valorizzandone la conoscenza e le potenzialità del lavoro. L’acqua come paradigma della lotta per la riappropriazione sociale e democratica dei Beni Comuni.
Per farlo è indispensabile contrastare i processi di privatizzazione e finanziarizzazione, a partire dal rifiuto della nascita di una Grande Multiutility del Nord, di cui IREN, A2A e la fusione Hera/Acegas sono tasselli.
Chiediamo che le amministrazioni locali decidano di riprendersi la propria autonomia esprimendo concretamente la volontà politica di rispettare la volontà espressa dai loro cittadini, per una gestione pubblica e partecipata dei Beni Comuni. Perchè senza partecipazione e riappropriazione democratica non ci sono Beni Comuni. Facciamo come Napoli che ha ripubblicizzato il servizio idrico. Facciamo come Parigi e Berlino…
Come Movimento per l’Acqua ci appelliamo ai cittadini, ai lavoratori, agli studenti, a tutte le associazioni, ai comitati, ai sindacati e partiti, a chi anima le vertenze territoriali a difesa del territorio, dell’ambiente e dei beni comuni per costruire assieme una grande e colorata manifestazione il 15 Dicembre.
Sarà una giornata per affrontare la crisi proponendo un nuovo modello di sviluppo e un rinnovato intreccio con tutti i movimenti in lotta per quei beni, servizi e risorse che non possono essere considerati come merce con cui farci pagare il debito e toglierci il futuro.

PER LA RIPUBBLICIZZAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO E DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI
CONTRO LE PRIVATIZZAZIONI E IL PROGETTO DI MEGA MULTIUTILITY DEL NORD
CONTRO LE DEVASTAZIONI DEL TERRITORIO E I CONTENUTI DELLE STRATEGIE ENERGETICHE NAZIONALI
CONTRO LE GRANDI OPERE, INUTILI, COSTOSE E DANNOSE
PER PIANI DI INVESTIMENTO PER ACQUA E GESTIONE DEL TERRITORIO
PER LA DEMOCRAZIA DEI BENI COMUNI

(10.30-13.30) – Convegno “La ripubblicizzazione del Servizio Idrico e dei Beni Comuni, in Italia e all’Estero”

Pomeriggio (14.30-17.00) – Manifestazione e corteo, conclusione in Piazza Martiri del 7 luglio

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