Il disegno di legge sulla “Buona Scuola” del governo Renzi è una lapide sulla scuola pubblica. Che lo abbiano compreso in molti è testimoniato dall’ampiezza con cui il mondo della scuola si è mobilitato e continua a protestare contro questo provvedimento. Passato alla Camera è atteso adesso al Senato dove più di qualcuno spera che la tabella di marcia del governo possa incepparsi. Ma come si spiega questa arroganza decisionista del governo sulla scuola e, in modo apparentemente paradossale, contro una parte importante del proprio blocco elettorale come gli insegnanti? Il crollo dei voti del Pd alle elezioni regionali di domenica ha rivelato anche questa divaricazione, ma rivela anche che il blocco dominante ritiene ormai irrilevante il meccanismo elettorale e la partecipazione popolare ai fini della governance e degli interessi ritenuti prioritari.
Ma sulla scuola, oggi è un articolo di Cannavò sul il Fatto Quotidiano a segnalare quali siano gli interessi e l’ideologia dominante che hanno ispirato il progetto del governo Renzi sulle sorti dell’istruzione pubblica. A novembre infatti un pensatoio delle èlite – l’Associazione TreeLLe – ha compilato un documento, anzi una “memoria”, proprio sulla Buona Scuola, e nei mesi successivi è stata audita dal Parlamento sulle sue proposte. Abbiamo ragione di ritenere che siano stati costoro a elaborare le slide con cui Renzi ha cercato di illustrare la bontà del suo progetto.
La composizione di questo think thank e le sue proposte, lo identificano come ascrivibile alle oligarchie che continuano a comandare ed a devastare sul piano sociale e culturale il nostro paese. Tra i sostenitori della Associazione TreeLLe troviamo le fondazioni bancarie come la Compagnia San Paolo di Torino, le Fondazioni delle Casse di Risparmio di Genova, Imperia, Bologna, Roma, Reggio Emilia, Monte Paschi di Siena. Tra i collaboratori figurano dirigenti dell’Ocse e di altri istituti internazionali, mentre negli incarichi del nucleo fondante della struttura, in particolare troviamo personaggetti del mondo della finanza e delle imprese :
Assemblea dei soci fondatori e garanti
Fedele Confalonieri, Gian Carlo Lombardi, Luigi Maramotti, Pietro Marzotto, Attilio Oliva, Marco Tronchetti Provera, Gian Felice Rocca, Maria Grazia Colombo. Segretario Assemblea: Guido Alpa.
Comitato Operativo del Forum
Dario Antiseri, Luigi Berlinguer, Carlo Callieri, Maria Grazia Colombo, Carlo Dell’Aringa, Tullio De Mauro, Giuseppe De Rita, Domenico Fisichella, Attilio Oliva, Angelo Panebianco.
Forum delle personalità e degli esperti
Luigi Abete, Guido Alpa, Dario Antiseri, Federico Butera, Carlo Callieri, Aldo Casali, Lorenzo Caselli, Elio Catania, Alessandro Cavalli, Innocenzo Cipolletta, Carlo Dell’Aringa, Tullio De Mauro, Giuseppe De Rita, Umberto Eco, Domenico Fisichella, Luciano Guerzoni, Mario Lodi, Roberto Maragliano, Angelo Panebianco, Sergio Romano, Domenico Siniscalco, Giuseppe Varchetta, Umberto Veronesi.
Eminent Advisor
Tommaso Agasisti, Giulio Anselmi, Ernesto Auci, Guido Barilla, Enzo Carra, Ferruccio De Bortoli, Antonio Di Rosa, Giuliano Ferrara, Domenico Fisichella, Silvio Fortuna, Franco Frattini, Stefania Fuscagni, Lia Ghisani, Lucio Guasti, Ezio Mauro, Mario Mauro, Dario Missaglia, Luciano Modica, Gina Nieri, Andrea Ranieri, Giorgio Rembado, Carlo Rossella, Fabio Roversi Monaco, Marcello Sorgi, Piero Tosi, Giovanni Trainito, Giuseppe Valditara, Benedetto Vertecchi, Vincenzo Zani.
In particolare gli autori del documento segnalano alcuni punti del Ddl Buona Scuola sui quali non bisogna cedere. Quali? Ve li riportiamo integralmente dal documento della TreLLe:
(…) “In particolare, TreeLLLe trova positivi i seguenti aspetti:
-‐ che si ponga fine alla progressione economica per anzianità;
-‐ che l’avanzamento avvenga per effetto di una valutazione olistica del lavoro del docente;
-‐ che venga esclusa in partenza la possibilità di miglioramenti “a pioggia” (bene riconoscere gli scatti di competenza solo al 66% degli insegnanti di ogni scuola);
-‐che la valutazione sia “contestuale”, cioè condotta all’interno della scuola, da chi “conosce” i docenti;
Ritiene opportuno sottolineare che i “crediti didattici” dovrebbero essere attribuiti sulla base di criteri prevalentemente reputazionali e di customer satisfaction, opportunamente filtrati attraverso il giudizio del nucleo di valutazione (dirigente+ mentor + esterno).
Data l’estrema difficoltà di individuare in questa materia criteri “oggettivi”, si dovrebbe privilegiare al massimo l’esercizio ragionato della“intersoggettività” quale si può realizzare all’interno del nucleo
Si apprezza altresì:
-‐ che le funzioni aggiuntive di middle management vengano attribuite dal dirigente e siano di durata temporanea e remunerata;
-‐ che le funzioni di mentor vengano assegnate dal nucleo di valutazione e siano anch’esse temporanee e remunerate significativamente;
Si vuole sottolineare ancora come attraverso l’esercizio di funzioni organizzative intermedie e di funzioni di mentor sia lecito attendersi il maturare di una élite professionale cui dovrebbe essere riservato, in prospettiva, l’accesso ai concorsi per il reclutamento dei dirigenti scolastici.
Il rafforzamento dei poteri dei dirigenti
Anche qui il documento va nella giusta direzione, attribuendo ai dirigenti scolastici maggiori responsabilità e maggiori poteri.
Si apprezza in particolare:
-‐ la possibilità di chiamata diretta dei docenti (che però andrebbe estesa anche alle materie curricolari e non solo alle attività aggiuntive);
-‐il coinvolgimento diretto nella valutazione del personale docente, attraverso il nucleo;
-‐la titolarità nell’attribuzione delle funzioni aggiuntive”
Il documento integrale della TreeLLe
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